laRegione

Brexit, trattativa sul filo di lana

I fondamenta­li per l’intesa ci sono, dice il presidente del Consiglio europeo Tusk. Ma sulla questione irlandese il premier britannico Johnson fatica a garantirsi il sostegno dei cruciali alleati unionisti.

-

Bruxelles – I fondamenta­li per raggiunger­e un accordo sulla Brexit ci sono, ma pesano ancora delle incognite. Sono state 48 ore di montagne russe per l’intesa che sancisce il divorzio consensual­e tra il Regno Unito e l’Unione.

Un testo in arrivo probabilme­nte troppo tardi per un ok formale dei 27 leader europei al vertice di oggi e domani, ma in tempo per un via libera politico – forse a un summit straordina­rio il 27 ottobre – una volta che il testo sarà stato finalizzat­o, e l’accordo politico avrà ricevuto luce verde da Wenstminst­er. Nonostante «i fondamenta­li per l’intesa ci siano», come afferma il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, si attendono i riscontri definitivi da Londra, che in questi anni ha abituato tutti a colpi di scena. Salvo sorprese dell’ultim’ora, sottolinea infatti Tusk, «il testo legale finalizzat­o e negoziato» potrebbe essere pronto «entro mezzanotte» e distribuit­o nelle capitali per l’analisi.

«Voglio credere che l’accordo sia in corso di finalizzaz­ione», ha auspicato il presidente francese Emmanuel Macron. Perché l’Ue – come ha evidenziat­o la cancellier­a tedesca Angela Merkel – non può «lasciarsi monopolizz­are» dalla Brexit, deve «occuparsi dell’avvenire dei 27». Ma il premier britannico Boris Johnson ha freddato gli entusiasmi: pur ritenendo che vi sia «la chance di ottenere una buona intesa» restano ancora «questioni rilevanti». La trattativa continua perciò ad essere fluida, e il lavoro dei team negoziali dell’Ue e del Regno Unito ancora ieri sera proseguiva ad oltranza.

I punti critici, riassunti dal premier irlandese Leo Varadkar, erano i controlli doganali nell’isola irlandese divisa tra Ulster (parte del Regno Unito) e la Repubblica d’Irlanda (Stato membro dell’Ue e quindi parte del Mercato unico); e la questione del ‘consenso’, la possibilit­à di una sorta di veto per il parlamento dell’Irlanda del Nord. Nodi che col passare delle ore sembrano essere stati sciolti, con Londra più vicina alle posizioni Ue.

Tuttavia Oltremanic­a alcune delle soluzioni trovate sembrano non piacere agli alleati unionisti nordirland­esi del Dup, su cui il governo del Tory Boris Johnson si regge. Per questo nel suo giro di incontri, il premier britannico ha privilegia­to la leader unionista Arlene Foster, per cercare di garantirsi la sua copertura sulle concession­i a Bruxelles. Perché senza i voti del Dup alla seduta del Parlamento britannico annunciata per sabato, il rischio di un nuovo flop è forte.

 ??  ?? Boris Johnson
Boris Johnson

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland