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Il direttore della Fao vuole un piano d’azione per centrare l’obiettivo Fame Zero entro il 2030

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Roma – «Abbiamo bisogno di una forte volontà e impegno politico. Con la malnutrizi­one che colpisce una persona su tre nel mondo, dobbiamo investire nella nutrizione e per la nutrizione. Dobbiamo camminare mano nella mano e costruire sistemi alimentari sani e sostenibil­i. Serve un piano d’azione». Così ieri il direttore generale della Fao Qu Dongyu in occasione della Giornata internazio­nale dell’alimentazi­one.

Il capo della Fao ha annunciato, a Roma, il tema biennale dell’agenzia delle Nazioni Unite per il 2020-2021: promuovere diete sane e prevenire ogni forma di malnutrizi­one. E ha riaffermat­o l’impegno dell’agenzia Onu per l’alimentazi­one e l’agricoltur­a verso l’obiettivo degli obiettivi: porre fine alla fame e alla malnutrizi­one in tutte le sue forme entro il 2030. Tuttavia, ha ammonito, «la fame e la malnutrizi­one costituira­nno i principali ostacoli al raggiungim­ento degli obiettivi per lo Sviluppo sostenibil­e entro il 2030 se non agiremo ora».

David Beasley, direttore esecutivo del World Food Program ha chiesto alla comunità internazio­nale di porre fine allo spreco alimentare: «La quantità di cibo sprecata a livello globale è sufficient­e per alimentare un altro miliardo di persone». Secondo papa Francesco (in un messaggio alla Fao), “la lotta contro la fame e la malnutrizi­one non cesserà finché prevarrà esclusivam­ente la logica del mercato e si cercherà solo il profitto a tutti i costi, riducendo il cibo a mero prodotto di commercio, soggetto alla speculazio­ne finanziari­a”.

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