Frizzo: ‘Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità’
Gianni Frizzo, presidente di Giù le mani, ha ricordato come sia importante parlare dell’argomento: «Siamo stanchi di trattare in modo confidenziale dei temi che riguardano la collettività», ha affermato. «Quando subentra il silenzio si crede che tutto sia sotto controllo, invece è importante mantenere alta la tensione. Qui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e bisogna essere umili e trasparenti», ha aggiunto. Ma in Svizzera, come evidenziato da Claudio
Carrer, direttore del quindicinale ‘Area’, è molto difficile stabilire la verità giudiziaria e le responsabilità, come anche assicurare giustizia alle vittime. Toccante la testimonianza di Donata Meroni di Biasca, vedova di Marco Meroni, morto lo scorso giugno a causa di un mesotelioma sviluppatosi dopo molti anni di lavoro alle Officine: «Non potevo stare in silenzio, ho vissuto da vicino il decorso della malattia e non è stato facile, ma ora non voglio che mio marito sia morto per niente». Ai presenti che hanno chiesto lumi sulla differenza degli esami Pet e Tac, l’oncologo Franco Cavalli ha risposto che per effettuare diagnosi precoci la Pet non è più efficace della Tac, ma serve se mai nel monitoraggio del decorso della malattia.
L’appello ai pensionati
Il presidente della CoPe Ivan Cozzaglio ha dal canto suo invitato i pensionati delle Officine che pensano di essere entrati in contatto con l’amianto e non fanno visite mediche o hanno dei dubbi a farsi avanti, contattando l’Ufficio della sicurezza attivo nello stabilimento cittadino dal 1992.