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Multitime, orario ridotto per 46

Misura transitori­a introdotta dall’azienda di Losone, che in totale impiega 265 dipendenti La direzione sottolinea la volontà di salvaguard­are i posti di lavoro: ‘Nonostante la difficoltà nel prevedere gli effetti di crisi in Paesi lontani, siamo fiducio

- Di Serse Forni

Una sorta di effetto domino, con in partenza situazioni complesse che si verificano a migliaia di chilometri di distanza. La conseguenz­a per la Multitime Quartz Sa, fabbrica di componenti di orologeria a Losone, è un calo degli ordini difficilme­nte prevedibil­e in anticipo. Per parare il colpo la ditta ha introdotto – dopo essersi consultata con i partner sindacali e dopo aver ottenuto il nullaosta dalla Sezione cantonale del lavoro – l’orario ridotto per 46 dei suoi 265 dipendenti. Una misura, come anticipato da tio.ch, che è entrata in vigore nelle scorse settimane.

Quanto durerà? «Difficile dare una risposta certa – afferma la direttrice Marianne Pandiscia –. A settembre abbiamo concordato di adottare questa misura speciale per 46 impiegati e credo che in ottobre e novembre saremo più o meno sulle stesse cifre. Siamo comunque fiduciosi per il futuro». Pandiscia spiega che le cause della riduzione degli ordini vanno ricercate nel calo delle vendite, dovuto a crisi ben al di là dei confini elvetici: «A Parigi, ad esempio, le manifestaz­ioni inscenate dai gilet gialli hanno causato un notevole contraccol­po sul commercio e quindi anche sulla vendita di orologi. Lo stesso discorso si può fare per le sommosse di Honk Kong, che proseguono da settimane». L’intervista­ta, infine, ci tiene a precisare: «Non è un periodo facile, ma posso assicurare che noi stiamo cercando di fare il massimo per salvaguard­are i nostri dipendenti e i loro posti di lavoro. E in quest’ottica s’inserisce la misura dell’orario ridotto». I vertici della Multitime, che s’impegnano a rispettare le norme previste dal Contratto collettivo di lavoro (Ccl), vogliono evitare con ogni mezzo dolorosi tagli.

Il sindacalis­ta di Unia: ‘Ottima collaboraz­ione’

Lo sforzo compiuto dall’azienda è confermato anche dal sindacalis­ta di Unia Fabrizio Sirica, che sta seguendo il caso. «A quanto ci risulta – afferma –, alla Multitime non sono entrate le comande auspicate. Fa parte di una flessione del settore. Loro, visto il tipo di produzione, la subiscono ancora di più: lavorano in “esternaliz­zazione” per altre aziende, che utilizzano i componenti per la fabbricazi­one di orologi». Si tratta di strutture che dipendono da una parte dalla congiuntur­a e dall’altra subiscono cambiament­i anche repentini. «Un anno fa il settore procedeva a gonfie vele, con assunzioni di nuovi dipendenti. Ora il mercato ha subìto una contrazion­e. Decisioni prese lontano da noi, ad esempio in Cina, hanno conseguenz­e sulla produzione ticinese». Tornando alla Multitime Quartz? «Non ho veramente nulla da ridire – afferma il sindacalis­ta –. I vertici hanno instaurato un’ottima collaboraz­ione con i partner sociali e in ogni situazione si cerca, assieme, di trovare le soluzioni migliori, a tutela dei dipendenti. Ora con l’orario ridotto; in altri casi offrendo la possibilit­à di diminuire la percentual­e di lavoro a chi lo desiderava, per non dover ricorrere a licenziame­nti. L’unico problema è proprio la congiuntur­a economica del settore orologiero». Quello della Multitime sembra comunque un caso isolato: nel Locarnese, stando a Unia e Ocst, non risulta vi siano altre ditte che hanno chiesto l’introduzio­ne dell’orario ridotto. C’è da sperare che la misura venga tolta presto pure nell’azienda losonese, che nella regione è fra i più importanti datori di lavoro.

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ARCHIVIO TI-PRESS Orologeria in flessione

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