Bedano, vittima non ancora identificata
Non c’è ancora l’identificazione ufficiale: per sapere con certezza chi era la vittima dell’esplosione accaduta martedì mattina a Bedano, potrebbe volerci ancora qualche giorno, ci rispondono dal Ministero pubblico. Manca la conferma insomma, ma tutto lascia pensare che si tratti di un 49enne residente a Cadro, attivo nel campo delle vernici. L’esplosione sarebbe stata innescata proprio da queste sostanze chimiche, contenute in un magazzino in via Val Barberina, all’interno di uno stabile affittato a più ditte. Cosa ci faceva lì alle 5.30 di mattina? Dalle informazioni che abbiamo raccolto, la presunta vittima avrebbe voluto prendere di buon’ora un treno per la Svizzera interna, e per qualche motivo è dovuto passare dalla ditta prima di andare in stazione. Aspettando una conferma ufficiale sull’identità della persona deceduta, le notizie, e soprattutto le fotografie arrivate dal luogo dell’incidente, sulle quali è raffigurato il suo furgone, lasciano poche speranze tra chi conosceva il 49enne, un uomo di origine balcanica padre di due figli, attivo in paese soprattutto nel Cp Boglia. «Aspettiamo anche noi la conferma; si tratta di una persona benvoluta da tutti, specialmente dai ragazzi della squadra, che ascoltava e di cui capiva le esigenze. Sempre pronto ad aiutare per qualsiasi necessità: la buvette, organizzare una cena per i ragazzi: un grande trascinatore, un motivatore, in paese era veramente un esempio di integrazione riuscita».
A tratteggiarci un ricordo è Ivan Pedrazzi, collega di comitato del 49enne nel Cp Boglia, sezione calcistica del Circolo operaio Boglia, club che conta una formazione iscritta al campionato di quarta lega e delle formazioni giovanili. Tra l’altro uno dei figli del 49enne è tra i giocatori.
L’uomo era arrivato in Ticino negli anni 90, durante il flusso dell’emigrazione dall’area balcanica. Un grande lavoratore, ci dicono, attivo da tempo proprio nel settore della vendita delle vernici e degli altri materiali per la verniciatura. Dapprima come dipendente, mentre da poco, da quanto abbiamo potuto apprendere, si era messo in proprio con una ditta di recente costituzione, la ‘Total paint’, che figura sulla fiancata del furgoncino trovato vicino al portone divelto dall’esplosione.