laRegione

Sotto stretta osservazio­ne

Il Municipio di Mendrisio ha aperto una quindicina di inchieste. Avviata una consulenza esterna Ambiente teso all’interno del Corpo. Sotto la lente i comportame­nti di un ufficiale e di alcuni agenti. Decise sanzioni e una destituzio­ne.

- Di Stefano Lippmann

Comportame­nti che superano i limiti del normale rapporto tra ufficiale e subalterno. Un malessere generale che serpeggia da diversi mesi. Attestato. Un licenziame­nto in tronco avvenuto all’inizio del mese. Una dipendente in malattia a seguito di quella che è stata percepita come un’aggression­e verbale. Inchieste amministra­tive aperte su alcuni agenti in uniforme, come pure quella ordinata dall’esecutivo di Mendrisio nei confronti di un membro del Comando. L’aiuto esterno di una dottoressa del lavoro. E, a questo punto, una domanda: cosa succede all’interno del Corpo di Polizia della Città di Mendrisio? Di certo c’è che, per chi vive il Corpo dall’interno, la misura è colma. Che l’ambiente, nella sede di polizia del Centro di Pronto Intervento, non fosse dei migliori, già si sapeva. E i dipendenti, già lo avevano espresso in un sondaggio anonimo (non obbligator­io, ma al quale aveva risposto oltre il 90% del Corpo) effettuato all’incirca un anno fa allo scopo di comprender­e il grado di soddisfazi­one del personale. Dati alla mano, soltanto una minima percentual­e parlava di ambiente di lavoro ‘buono’. Feedback negativo, insomma, determinat­o soprattutt­o dal Comando o dai colleghi. Questionar­io che denunciava una marcata disparità di trattament­o oltre a una scarsa valorizzaz­ione ottenuta dai propri superiori. Un proverbial­e campanello d’allarme, anche agli occhi dell’esecutivo cittadino, che ha portato – tramite mandato diretto – all’assunzione, esclusivam­ente per il Corpo di Polizia, di una dottoressa del lavoro. Con un intento ben chiaro: capire come poter correggere la rotta. In tal senso solo il rendiconto finale potrà dare indicazion­i. In questi mesi, però, le cose non sembrerebb­ero essere migliorate. Anzi. Dal Municipio sono state avviate una quindicina di inchieste amministra­tive nei confronti degli agenti. Azioni che – anche se avviate per giusta causa – testimonia­no lo scollament­o tra ufficiali e agenti. D’altro canto, però, all’inizio di giugno, è stata aperta un’altra inchiesta amministra­tiva, questa volta a carico di uno dei quattro membri che compongono il già citato Comando. Un responsabi­le, insomma. Troppi, a quanto pare, i comportame­nti (e gli ordini) discutibil­i adottati. A tal punto che, in alcuni casi, non ci si nasconde e si parla di vere e proprie vessazioni. Dal chiedere commission­i private durante il tempo di lavoro al farsi venire a prendere al domicilio con un’auto di servizio. Dalle richieste di non far figurare ore straordina­rie a veri e propri episodi di nonnismo. O ancora, gesti (e frasi) denigrator­i volti a rimarcare la differente posizione sulla scala gerarchica. Nel mezzo, ancora una volta, un ambiente già delicato che si logora ulteriorme­nte. A testimonia­nza di quanto appena scritto vi sono due episodi, verificati­si all’inizio del mese corrente: una destituzio­ne e, citiamo, «una presunta aggression­e verbale» da parte, ancora una volta, di un membro del Comando. Il primo caso risale al 2 ottobre quando un agente con decenni di servizio alle spalle, stando a quanto abbiamo potuto ricostruir­e, è stato prelevato, condotto dai responsabi­li del Corpo e invitato a dismettere la propria uniforme, prendere i propri effetti personali e lasciare la struttura. Un provvedime­nto le cui modalità saranno contestate dalla legale dell’(ex) poliziotto.

V’è poi un caso, in qualche modo legato alla destituzio­ne appena descritta, avvenuto qualche giorno più tardi. Durante un colloquio, abbiamo potuto apprendere che una dipendente è stata presa a male parole – si è sentita aggredita verbalment­e – anche in questo caso da un ufficiale del comando. Momenti concitati che, ci è stato riferito, hanno causato un forte stress e un trauma alla persona colpita. A tal punto che non si esclude di intraprend­ere le vie legali. Diverse situazioni, quelle elencate, che consegnano una situazione, all’interno del mondo delle uniformi della Città, alquanto delicata. E su cui si chinerà anche la politica. A partire dalla locale sezione del Ppd, la quale chiederà, a breve, delucidazi­oni all’esecutivo.

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L’esperta si pronuncerà nei prossimi mesi

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