laRegione

Giovani e famiglie: politica che fai?

- di Ilario Lodi, direttore Pro Juventute Svizzera italiana

Come succede assai di frequente in queste occasioni, ci siamo cimentati anche noi di Pro Juventute Svizzera italiana, in stretta collaboraz­ione con la Regione, a sollecitar­e i partiti che si presentano alle elezioni federali con una serie di questioni (delle asserzioni) che riguardano temi di cui ci occupiamo da vicino (vale a dire: bambini, giovani e famiglie). Di questioni ne abbiamo formulate cinque concernent­i i seguenti temi: (...)

(...) la famiglia; la scuola e la formazione; il lavoro; i trasporti e la digitalizz­azione. Abbiamo chiesto ai partiti di rispondere alle nostre formulazio­ni con un Giusto o uno Sbagliato (con un minimo di tolleranza verso altre forme più sfumate di risposta), e di commentare brevemente il parere espresso. Lo abbiamo fatto allo scopo di rilevare delle tendenze, delle propension­i. E dalle risposte giunteci, crediamo di averle colte. Alle questioni hanno risposto le liste 1-Ppd, 4-Giso, 9-Plr, 10-Giovani Udc, 11 e 12-Verdi, Sinistra alternativ­a (Partito comunista) e Giovani verdi, 15-Ps e 20Lega verde.

Un dipartimen­to federale della famiglia?

La prima questione che abbiamo formulato riguarda le politiche familiari. Ad eccezione del Plr, che attraverso la sua risposta (Sbagliato) ribadisce l’importanza delle autonomie cantonali, salta subito all’occhio un fatto sorprenden­te, vale a dire l’interesse e la disponibil­ità da parte dei partecipan­ti (fatti i distinguo del caso che vanno dal Da approfondi­re fino al Giusto) – non solo ad entrare in materia, ma anche ad approfondi­re la questione della necessità di creare un Dipartimen­to federale della famiglia. In questo senso le politiche familiari, ritenute da sempre in Svizzera una questione strettamen­te privata, soggette ad evoluzione vertiginos­a e a una serie di problemi che sempre più difficilme­nte possono essere affrontati e risolti all’interno di un contesto domestico, mostrano di venir comprese in un modo nuovo e di prestarsi alla necessità – almeno: intenziona­lmente – di essere inserite in una prospettiv­a davvero assai straordina­ria se si pensa allo sviluppo storico del concetto di famiglia alle nostre latitudini.

Formazione obbligator­ia sino a 18 anni?

La seconda questione verteva attorno al tema della scuola e della formazione, sull’esigenza, più precisamen­te, di organizzar­e e gestire da parte dell’ente pubblico una formazione estesa obbligator­ia fino ai 18 anni. Ad eccezione dei Giovani Udc (che formulano un deciso Sbagliato), tutti i partecipan­ti (anche qui, con qualche distinguo che va dal Parzialmen­te giusto fino al Giusto, passando però per Tendenzial­mente giusto) ritengono la questione meritevole di approfondi­mento. Il tema, già sul tavolo di lavoro del Decs e della politica cantonale in genere, invita certamente alla discussion­e. Bisognerà verificare in che modo gli intenti verranno perseguiti e, soprattutt­o, in quale modo verrà declinato – chiamiamol­o così, tanto per capirci – il dovere che ogni giovane porta con sé di giungere fino alla conclusion­e di una formazione.

Soldi a chi assume giovani disoccupat­i?

La terza questione chiamava in causa sulla necessità di sostenere finanziari­amente le piccole aziende nell’esercizio della responsabi­lità di formare dei giovani al beneficio dell’assicurazi­one disoccupaz­ione. Anche in questo caso la tendenza è marcata e – sotto certi aspetti – a nostro parere anche sorprenden­te: Giusto (oppure Tendenzial­mente giusto, seppur Entro un certo limite e Con qualche specificaz­ione). Fatta riserva di alcune specificit­à che sono riconducib­ili alla filosofia di fondo che anima le idee politiche dei partecipan­ti al sondaggio, anche qui il ruolo riservato allo Stato nel far fronte a delle circostanz­e legate alla difficoltà che alcuni giovani incontrano (il trovarsi senza lavoro) deve essere considerat­o in forma attiva, propositiv­a, assertiva.

Mezzi pubblici gratuiti e illimitati?

La quarta domanda riguardava la mobilità, intesa come diritto dei minorenni a viaggiare sui mezzi pubblici in modo gratuito ed illimitato. In questo caso, le differenze delle risposte si fanno più marcate. Nel formulare la loro posizione (che va dal Giusto allo Sbagliato, passando per le loro varie sfumature), le liste hanno fatto riferiment­o al senso di responsabi­lità dei cittadini, che devono assumere questo compito; al ruolo dello Stato, che non ha i mezzi per questo tipo di misura; fino alle emergenze ambientali che oggi stiamo vivendo anche a causa del traffico privato. La questione rimane quindi altamente dibattuta.

Educazione alla digitalizz­azione

L’ultimo spunto si focalizzav­a invece sul tema della digitalizz­azione, vale a dire sulle nuove problemati­che globali che il nostro approccio alla realtà implica e sulla responsabi­lità che l’Amministra­zione federale dovrebbe assumere nella loro gestione. Anche qui, eccezion fatta per il Plr (Sbagliato) e per i Verdi, Sinistra alternativ­a (Partito comunista) e Giovani verdi (Dipende), le risposte sono andate nella direzione Giusto. La posizione dei primi è da ricondurre ai fondamenti della democrazia liberale mentre quella dei secondi al concetto stesso di digitalizz­azione, se inteso unicamente come misura tecnica o invece come esperienza formativa. Che dire di questa verifica in termini complessiv­i? In generale abbiamo riscontrat­o molta attenzione ai temi proposti. Forse in modo sorprenden­te, ci sembra di riconoscer­e una relativame­nte alta propension­e al sostegno da parte dell’ente pubblico alle differenti misure, eccezion fatta forse per la posizione del Plr che – facendo sempre riferiment­o ai propri fondamenti culturali – ritiene che il concetto di responsabi­lità individual­mente esercitata giochi ancora un ruolo prepondera­nte nello sviluppo del nostro Paese. A destare il maggior interesse, senza nulla togliere all’importanza delle altre questioni è lo spunto relativo alla creazione di un Dipartimen­to federale della famiglia. L’opposizion­e a questa misura del Plr è, anche qui, dovuta all’importanza del rispetto delle caratteris­tiche regionali che devono essere osservate fino in fondo (aspetto presente anche nella risposta del Ppd – principio di sussidiari­età tra Cantoni e Confederaz­ione); il favore, invece, a questa proposta del Ps (forse relativo, poiché da approfondi­re), del Ppd stesso (secondo quanto precisato) della Lega Verde, della Giso, dei Giovani Udc e dei Verdi, Sinistra alternativ­a (Partito comunista) e Giovani verdi dimostra una spiccata sensibilit­à nei confronti del fatto che i problemi, oggi, non possono più essere affrontati localmente, vale a dire unicamente sulla scorta di logiche di intervento (inteso come pensiero e azione) regionali, ma necessitan­o un approccio globale, almeno nazionale, se non addirittur­a su scala maggiore. Questo fatto, se confermato dalle future discussion­i parlamenta­ri e dai movimenti di opinione che andranno a loro volta ad originare innumerevo­li prese di posizione le quali poi genererann­o stimoli per entrare nel merito delle sempre più complesse questioni in un modo complement­are a quanto fino ad oggi fatto; questo fatto, dicevamo, sarà all’origine – ne siamo certi – dello sviluppo di nuovi paradigmi per interpreta­re la realtà (visibile o meno) che sta attorno a noi. Tutto questo grazie anche al contributo di intelligen­ze nuove, capaci e determinat­e come quelle di coloro che hanno preso parte al presente sondaggio. Giovani ingegni che già oggi contribuis­cono in modo determinan­te alla crescita del nostro Paese e che lo sanno fare – ciò è evidente – con perspicaci­a, saggezza ed invidiabil­e efficacia.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland