Una mano ai più deboli
La terza gamba dell’accordo politico che sorregge in CdS l’impianto del Preventivo 2020 mira al ceto più fragile. Ora tocca al parlamento.
L’intento è quello di rafforzare le prestazioni a favore delle famiglie beneficiarie degli assegni integrativi e di prima infanzia, sostenere gli sforzi di coloro che beneficiano di aiuti sociali per rendersi autosufficienti, snellire le procedure amministrative e nel contempo aumentare – incrementando l’importo – la cerchia di chi riceve sussidi di cassa malati. Un obiettivo ambizioso contenuto nel messaggio approvato ieri dal Consiglio di Stato su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss).
«L’obiettivo del governo – con la riforma fiscale, quella della scuola e quella sociale – è di intervenire da un lato con misure incisive a sostegno delle fasce più fragili della popolazione e dall’altro anche rilanciare la competitività fiscale», ha affermato il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del Dss. Una sorta di compromesso politico giudicato comunque «equilibrato». «Il Consiglio di Stato, con le tre riforme, e approfittando anche del raggiunto risanamento finanziario, si è preso il tempo per misure efficaci e razionali in tre campi distinti», ha precisato De Rosa. I tre messaggi non sono tecnicamente legati uno all’altro, ma lo sono politicamente. «Dal punto di vista dell’Esecutivo, le tre proposte sono ben pensate e hanno un senso politico. È ovvio che il parlamento potrà dire la sua perché opera con un altro ruolo e logica. Seguiremo il dibattito che si aprirà nelle Commissioni e cercheremo di motivare ad approvarle perché sono proposte valide e necessarie», continua il responsabile del Dss lasciando intendere che l’unità politica su tutti e tre i messaggi in governo c’è. Toccherebbe quindi al Gran Consiglio, almeno ai partiti maggiori, dare prova di maturità politica. Ma veniamo alla riforma sociale presentata ieri. Da diversi anni, una delle principali preoccupazioni della popolazione ticinese è il costante aumento dei premi di cassa malati. Con il messaggio approvato si propongono due interventi mirati che permetteranno di sostenere sia le persone sole, sia le coppie senza figli, sia le famiglie con figli. In pratica si propone di aumentare il sussidio per i premi di cassa malati per chi ne è già beneficiario attraverso il coefficiente cantonale di finanziamento (dal 73,5 al 76,5%). Il secondo intervento è invece teso a estendere la cerchia dei beneficiari alzando la soglia del reddito disponibile massimo. Saranno circa 2mila gli ulteriori beneficiari per un costo aggiuntivo di circa 10,5 milioni di franchi l’anno. Anche lo snellimento della burocrazia per chi beneficia di altre prestazioni ai sensi della Laps (Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali) porterà a maggiori risparmi che impatteranno per circa 2 milioni di franchi. Il terzo grande capitolo è dedicato alle famiglie beneficiarie degli Assegni di prima infanzia (Api) e integrativi (Afi) per circa 8 milioni di franchi l’anno. Non si alzano però le soglie di accesso. Saranno invece aumentate le prestazioni per chi già ne beneficia. Infine, con le modifiche di legge proposte, “si introduce e si estende la franchigia sul reddito da lavoro per tutte le prestazioni Laps, così da sostenere gli sforzi dei beneficiari di aiuti che con il proprio lavoro si impegnano a diventare autosufficienti”, si legge in una nota. Questa misura viene rafforzata anche per gli apprendisti beneficiari del sostegno sociale. Complessivamente saranno circa 10mila le famiglie interessate dalla riforma e la portata finanziaria – a regime – sarà di 17,4 milioni di franchi tra maggiori spese e risparmi.