laRegione

Scoppia il caso, la politica litiga

Emerso il malessere dentro la polizia di Mendrisio, scattano le interrogaz­ioni e le polemiche

- di Daniela Carugati

Il capodicast­ero Samuel Maffi: ‘Le massime istanze comunali sapevano tutto’. E c’è già chi, dalla Lega, rilancia il progetto di una Polizia unica.

Il malessere venuto a galla dentro le stanze della Polizia comunale di Mendrisio ha acceso i partiti locali. Scoppiato il caso – anticipato ieri da ‘laRegione’ – non si sono risparmiat­e frecciatin­e e bordate, soprattutt­o sulle reti sociali. Sotto accusa non ci sono finiti così solo un clima di lavoro teso all’interno del Corpo e i comportame­nti (di un ufficiale e taluni agenti) alla lente di inchieste amministra­tive (una quindicina in tutto), ma anche il modo stesso di cavalcare i temi della politica. Sullo sfondo c’è, del resto, il traguardo delle elezioni comunali dell’aprile 2020, che aggiunge pepe al confronto partitico.

Su un punto, anzi due, in ogni caso, non si può recriminar­e: l’agire dell’autorità comunale ha dimostrato che non vi sono intoccabil­i, ma soprattutt­o la politica sapeva dell’esistenza di un dossier e di un problema, e a più livelli. Ne era informato il Municipio in corpore. E ne era stata messa al corrente, già a maggio, la Commission­e della gestione, di fatto l’organo di sorveglian­za dell’esecutivo. Da qui lo stupore di una parte dell’arco istituzion­ale nel vedere in calce alle due interrogaz­ioni depositate, ieri di buon mattino, sullo ‘stato di salute’ del Corpo cittadino da Ppd e Lega-Udc-Ind., i nomi di due membri della Gestione (Davide Rossi, autore dell’atto consiliare con Davina Fitas, e Massimilia­no Robbiani). È rivelatore, in tal senso, il post su Facebook di una collega di Commission­e, Claudia Crivelli Barella dei Verdi, che dichiara peraltro la sua “piena solidariet­à” alla polizia di Mendrisio: “Certe interrogaz­ioni di Lega e Ppd che violano le discussion­i commission­ali – scrive – parlano di un modo di fare politica che non condivido”.

Quindi chi sapeva dentro le istituzion­i? «Posso dire – ci risponde il capodicast­ero Sicurezza pubblica Samuel Maffi – che le massime istanze comunali erano già informate di tutta le situazione». Informate e vincolate dall’obbligo di riservatez­za (articolo 104 della Legge organica comunale). Dunque, ha prevalso la trasparenz­a. Che effetto possono avere, però, queste interrogaz­ioni? «Si tratta – ci dice ancora Maffi – di una tematica interna: la gestione del personale è di competenza del Municipio. Queste interrogaz­ioni, molto tempestive, possono essere un segnale di preoccupaz­ione, da non sottovalut­are e soppesare con tutte le responsabi­lità e gli approfondi­menti del caso. Personalme­nte fa un po’ male, perché l’immagine e la credibilit­à della polizia rischiano di essere sempre più compromess­e».

E ancora una volta le tensioni in polizia danno agio alla politica per rilanciare un’altra tematica, peraltro controvers­a sul piano distrettua­le: la Polizia unica a livello ticinese. I tempi cambiano, motiva Robbiani sempre su Facebook; ergo, meglio far gestire il servizio dal Cantone. Davanti al ‘caso’ mendrisien­se al Dipartimen­to delle istituzion­i (da noi contattato), per il momento preferisco­no stare alla finestra. D’altro canto, il Corpo (tutto intero) della Polizia della Città non solo ha la fiducia dell’esecutivo, ma in questi ultimi anni (come ci ha fatto notare ieri da queste colonne Maffi) segnala una diminuzion­e dei reati. Sul terreno, insomma, i risultati si sono visti e a testimonia­rlo ci sono le statistich­e e la percezione della popolazion­e. Non va trascurato, poi, che proprio la decisione di affidarsi, mesi fa, a una consulente esterna non solo mira a trovare soluzioni a un clima difficile, ma si prefigge al contempo di migliorare le modalità gestionali e operative della Polizia, chiamata a vigilare su un comprensor­io regionale, che va da Mendrisio a Bissone (Val Mara inclusa).

 ?? TI-PRESS ?? Tira un’aria...
TI-PRESS Tira un’aria...

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland