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Bianconeri battuti e l’Europa se ne va

I bianconeri regalano il primo tempo e nonostante l’ottima ripresa tornano dalla Svezia a mani vuote

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La squadra di Celestini regala il primo tempo agli svedesi del Malmö e vede sempre più allontanar­si il sogno di passare il turno. In Svezia non basta un gol di Gerndt nella ripresa.

Malmö – Cosa non dovrebbe mai fare una squadra che fatica maledettam­ente a segnare come il Lugano, tanto che in stagione viaggia con una media di un gol a partita, che però si dimezza togliendo il 4-0 allo Zurigo all’esordio in campionato e il 5-0 rifilato al Concordia nel primo turno di Coppa Svizzera. Regalare gol agli avversari evidenteme­nte, a maggior ragione se di fronte ha una compagine solida come il Malmö e che si carica in maniera esponenzia­le all’entusiasmo del suo splendido pubblico (rumorosiss­imi gli oltre 15’000 spettatori presenti, di cui circa 200 dal Ticino). Invece è proprio quello che è capitato, con l’inesperien­za di Obexer (quanto sono mancati gli infortunat­i Lavanchy e Vécsei) che causando ingenuamen­te il rigore del vantaggio svedese ha dato il là a un primo tempo dominato dai biancoazzu­rri (2-0). Una partenza ad handicap che ha pesato moltissimo sulla partita e alla quale Sabbatini e compagni non sono più riusciti a rimediare nonostante un secondo tempo da applausi, nel quale grazie anche alle modifiche tattiche di Celestini (passaggio dalla difesa a quattro a quella a tre con Custodio arretrato a fare il centrale-regista) ma soprattutt­o a un atteggiame­nto più propositiv­o e coraggioso, si è visto tutto un altro Lugano. Ed è proprio da questa attitudine, che li ha indirettam­ente portati a mostrare anche trame interessan­ti come quelle che hanno partorito il gol di Gerndt e il palo di Yao, che devono ripartire i bianconeri, in primis domenica a Cornaredo contro il San Gallo per raddrizzar­e una classifica di Super League che ancora piange, e guardando all’Europa alla sfida di ritorno con gli stessi svedesi tra due settimane, ultima chiamata per continuare a sognare il passaggio del turno.

‘Meritavamo il pareggio’

«Io non ho visto un Lugano a due facce, perché anche nel primo tempo siamo partiti bene ma chiarament­e il rigore ha cambiato le cose. Poi loro ci hanno pressato e per un po’ abbiamo fatto fatica, ma ci sta siamo pur sempre in Europa League, senza contare che ricordo grandi parate da parte di Baumann. Per me i ragazzi hanno avuto lo stesso giusto atteggiame­nto per tutta la partita e devo far loro i compliment­i, perché avrebbero meritato almeno il pareggio. È un periodo in cui ci gira un po’ così anche con la fortuna, perché tra Dinamo Kiev (due traverse colpite, ndr), Zurigo (un’altra, ndr) e oggi almeno un pallone avrebbe potuto sbattere e entrare in porta invece che uscire. Peccato, però ripeto, sono fiero dei ragazzi».

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TI-PRESS/CRINARI Gerndt festeggia la sua rete, ma non basterà

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