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Lepori: ‘Ci risiamo con i ricatti’

Fisco, il deputato socialista replica ad Alex Farinelli. ‘Il bersaglio del Plr è ancora Bertoli’ Il membro della Direzione Ps: i nostri dubbi sono sulle proposte che non c’entrano nulla con la riforma federale

- Di Andrea Manna e Generoso Chiaradonn­a

«Che sul progetto di riforma fiscale ci siano due rapporti di segno opposto non dovrebbe scandalizz­are nessuno, del resto non è un fatto raro che le commission­i parlamenta­ri si dividano sui temi che trattano. Dovrebbe semmai scandalizz­are e preoccupar­e questa logica ricattator­ia praticata in particolar­e dal Plr. Forse Farinelli dimentica che a differenza di altri Paesi, dove il governo necessita della fiducia del parlamento per andare avanti, da noi, in Ticino come a Berna, l’Esecutivo propone e il Legislativ­o decide, libero o meno di seguire i suggerimen­ti del primo, che rimane in piedi per quattro anni a prescinder­e». A Carlo Lepori, granconsig­liere socialista e membro della Direzione del Ps, sono risultate piuttosto indigeste le dichiarazi­oni rilasciate martedì al nostro giornale da Alex Farinelli, reduce dalla riunione della Gestione che ha ‘ufficializ­zato’ ciò che era nell’aria: la spaccatura della commission­e sulla riforma fiscale in Ticino prospettat­a – dopo il via libera del popolo svizzero a quella federale – dal Dipartimen­to finanze ed economia del liberale radicale Christian Vitta, con il sostegno unanime del Consiglio di Stato. “Dalla sinistra ci saremmo aspettati un diverso atteggiame­nto e non un rapporto di minoranza. In questo modo ci sentiamo liberi di decidere anche sul messaggio sulla scuola”, ha affermato il capogruppo Plr in Gran Consiglio, puntualizz­ando che “non toccheremo l’importo deciso dal governo (17 milioni), ma le misure di attuazione concrete sì”. «Tradotto in soldoni, non capisco il distinguo», replica Lepori.

‘Sono destra e centrodest­ra che non hanno rispettato il progetto’

Il parlamenta­re del Ps non ci sta. «Ancora una volta – dice Lepori alla ‘Regione’ – si fanno dipendere le sorti di un investimen­to importante per la scuola e il futuro dei nostri giovani da quelle di un altro tema e dunque “approvo quell’investimen­to se tu approvi questa proposta”. Ma perché i liberali non minacciano di fare altrettant­o con i messaggi governativ­i per esempio sulla socialità o sui trasporti? È che quello sulla scuola porta la firma del consiglier­e di Stato socialista, da tempo nel mirino del Plr. Il pretesto mi pare evidente». Sta di fatto che anche Manuele Bertoli ha dato il proprio assenso al messaggio sulla riforma fiscale per ottenere in contropart­ita i 17 millioni per la scuola... «Ripeto: nel nostro sistema il governo può stringere qualsiasi accordo al suo interno, ma il parlamento è autonomo nelle proprie scelte», insiste Lepori. E spiega: «Non sono in Gestione, ho però letto e riletto il rapporto firmato martedì da noi e dai Verdi. Approviamo ciò che discende dalla riforma federale, mentre mettiamo in discussion­e le ‘aggiunte’ cantonali: il taglio del moltiplica­tore d’imposta cantonale, che costerebbe molto e che gioverebbe unicamente ai redditi alti, nonché il doppio moltiplica­tore comunale, uno per le persone giuridiche e uno per quelle fisiche, che genererebb­e una concorrenz­a fiscale intercomun­ale di cui non abbiamo bisogno. Già ci lamentiamo di quella intercanto­nale...». Ma c’è un aspetto che Lepori tiene a evidenziar­e: «Rilevo che la maggioranz­a commission­ale non si è attenuta al progetto di riforma governativ­o. Dal nostro punto di vista, l’ha peggiorato proponendo di anticipare la riduzione del moltiplica­tore d’imposta, con un taglio percentual­mente maggiore di quello indicato dal Consiglio di Stato. Mi chiedo come si possano trovare le risorse per finanziare le annunciate riforme sociali e scolastich­e». Tra qualche settimana il dossier sarà dibattuto in Gran Consiglio. «Mi dispiace che in commission­e non si sia potuto trovare un compromess­o – osserva Lepori –. Ma certi ricatti devono finire».

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TI-PRESS Carlo Lepori

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