Lepori: ‘Ci risiamo con i ricatti’
Fisco, il deputato socialista replica ad Alex Farinelli. ‘Il bersaglio del Plr è ancora Bertoli’ Il membro della Direzione Ps: i nostri dubbi sono sulle proposte che non c’entrano nulla con la riforma federale
«Che sul progetto di riforma fiscale ci siano due rapporti di segno opposto non dovrebbe scandalizzare nessuno, del resto non è un fatto raro che le commissioni parlamentari si dividano sui temi che trattano. Dovrebbe semmai scandalizzare e preoccupare questa logica ricattatoria praticata in particolare dal Plr. Forse Farinelli dimentica che a differenza di altri Paesi, dove il governo necessita della fiducia del parlamento per andare avanti, da noi, in Ticino come a Berna, l’Esecutivo propone e il Legislativo decide, libero o meno di seguire i suggerimenti del primo, che rimane in piedi per quattro anni a prescindere». A Carlo Lepori, granconsigliere socialista e membro della Direzione del Ps, sono risultate piuttosto indigeste le dichiarazioni rilasciate martedì al nostro giornale da Alex Farinelli, reduce dalla riunione della Gestione che ha ‘ufficializzato’ ciò che era nell’aria: la spaccatura della commissione sulla riforma fiscale in Ticino prospettata – dopo il via libera del popolo svizzero a quella federale – dal Dipartimento finanze ed economia del liberale radicale Christian Vitta, con il sostegno unanime del Consiglio di Stato. “Dalla sinistra ci saremmo aspettati un diverso atteggiamento e non un rapporto di minoranza. In questo modo ci sentiamo liberi di decidere anche sul messaggio sulla scuola”, ha affermato il capogruppo Plr in Gran Consiglio, puntualizzando che “non toccheremo l’importo deciso dal governo (17 milioni), ma le misure di attuazione concrete sì”. «Tradotto in soldoni, non capisco il distinguo», replica Lepori.
‘Sono destra e centrodestra che non hanno rispettato il progetto’
Il parlamentare del Ps non ci sta. «Ancora una volta – dice Lepori alla ‘Regione’ – si fanno dipendere le sorti di un investimento importante per la scuola e il futuro dei nostri giovani da quelle di un altro tema e dunque “approvo quell’investimento se tu approvi questa proposta”. Ma perché i liberali non minacciano di fare altrettanto con i messaggi governativi per esempio sulla socialità o sui trasporti? È che quello sulla scuola porta la firma del consigliere di Stato socialista, da tempo nel mirino del Plr. Il pretesto mi pare evidente». Sta di fatto che anche Manuele Bertoli ha dato il proprio assenso al messaggio sulla riforma fiscale per ottenere in contropartita i 17 millioni per la scuola... «Ripeto: nel nostro sistema il governo può stringere qualsiasi accordo al suo interno, ma il parlamento è autonomo nelle proprie scelte», insiste Lepori. E spiega: «Non sono in Gestione, ho però letto e riletto il rapporto firmato martedì da noi e dai Verdi. Approviamo ciò che discende dalla riforma federale, mentre mettiamo in discussione le ‘aggiunte’ cantonali: il taglio del moltiplicatore d’imposta cantonale, che costerebbe molto e che gioverebbe unicamente ai redditi alti, nonché il doppio moltiplicatore comunale, uno per le persone giuridiche e uno per quelle fisiche, che genererebbe una concorrenza fiscale intercomunale di cui non abbiamo bisogno. Già ci lamentiamo di quella intercantonale...». Ma c’è un aspetto che Lepori tiene a evidenziare: «Rilevo che la maggioranza commissionale non si è attenuta al progetto di riforma governativo. Dal nostro punto di vista, l’ha peggiorato proponendo di anticipare la riduzione del moltiplicatore d’imposta, con un taglio percentualmente maggiore di quello indicato dal Consiglio di Stato. Mi chiedo come si possano trovare le risorse per finanziare le annunciate riforme sociali e scolastiche». Tra qualche settimana il dossier sarà dibattuto in Gran Consiglio. «Mi dispiace che in commissione non si sia potuto trovare un compromesso – osserva Lepori –. Ma certi ricatti devono finire».