Quelle parole di Michele Foletti
“Una porta sbattuta in faccia al dialogo, ce ne ricorderemo a tempo debito”. Così Michele Foletti (Lega) lo scorso 19 settembre quando il gruppo Ps in Gran Consiglio si rifiutò di votare il Consuntivo 2018. E ora quelle parole tornano di attualità alla luce del rapporto di minoranza presentato dai commissari socialisti e Verdi sulla riforma fiscale che approderà tra una decina di giorni in parlamento. A essere nel mirino della maggioranza sono i 17 milioni a favore della scuola. “In parlamento si deve poter parlare e ci si deve poter esprimere compiutamente, altrimenti non c’è democrazia”, replicava Manuele Bertoli, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. “In democrazia bisogna però anche trovare delle convergenze, altrimenti si entra in una logica di veti incrociati o di ricatti, per la quale ‘io ti voto una cosa se tu me ne voti un’altra’, con tanti saluti per l’analisi seria dei dossier”, continuava il responsabile del Decs precisando che “il mio mestiere è proporre e insistere affinché le politiche per quel che riguarda l’educazione, la cultura e lo sport possano essere migliorate”. “Vedremo se ci sarà una convergenza politica, come auspico, poi naturalmente ognuno si prenderà le proprie responsabilità”, concludeva.