laRegione

Organizzaz­ioni economiche, sindacati e casse malati perdono preziosi lobbisti

-

Il rimescolam­ento nella composizio­ne del Parlamento federale in seguito alle recenti elezioni avrà conseguenz­e anche sulla situazione di alcuni lobbisti, il cui lavoro di persuasion­e potrebbe risultare più difficile. A causa di diverse ‘trombature’ eccellenti, i rappresent­anti del mondo economico, dei sindacati e delle casse malattia perderanno un po’ dell’influenza avuta finora.

“I perdenti sono i lobbisti dell’Udc, del Plr e del Ps in rappresent­anza dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) e dei sindacati”, afferma Thomas Angeli, co-presidente di Lobbywatch.ch. L’Usam è uscito con le ossa rotte: ha perso il presidente Jean-François Rime (Udc/Fr), il direttore Hans-Ulrich Bigler (Plr/Zh) e gli amministra­tori Hansjörg Brunner (Plr/Tg) e Peter Schilliger (Plr/Lu). Anche i sindacati si leccano le ferite: le ‘trombature’ di Corrado Pardini (Ps/Be), nella direzione di Unia, Adrian Wüthrich (Ps/Be), presidente di Travail.Suisse e Philipp Hadorn (Ps/So), segretario del Sev, sono state solo parzialmen­te compensate dall’arrivo di Pierre-Yves Maillard (Ps/Vd), presidente dell’Uss.

Anche l’associazio­ne degli assicurato­ri malattia Santésuiss­e dovrà darsi da fare per allacciare nuovi contatti a Palazzo federale. Il suo presidente, Heinz Brand (Udc/Gr), figura tra i deputati ‘eccellenti’ non rieletti. Lo stesso discorso vale per il Gruppo svizzero per le regioni di montagna, il cui direttore Thomas Egger (Ppd/Vs) dovrà fare le valigie. Anche la lobby nucleare ha subito uno smacco (Hans-Ulrich Bigler presiede il Forum nucleare svizzero).

Secondo uno studio pubblicato in febbraio da Transparen­cy Internatio­nal

Switzerlan­d, i 246 membri che compongono il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno più di 2mila legami di interesse con circa 1’700 aziende e organizzaz­ioni.

Si sa: i maggiori lobbisti sono gli stessi parlamenta­ri, dal momento che ognuno di loro dispone in media di 7-9 mandati in aziende, consigli di amministra­zione, associazio­ni, organizzaz­ioni, think tank, forum. “Non ci saranno meno lobbisti nel nuovo Parlamento, sia che si tratti degli stessi parlamenta­ri o di lobbisti puri”, sottolinea Angeli. Inoltre, molti lobbisti ‘esterni’ perderanno la tessera di accreditam­ento a Palazzo federale in seguito alle dimissioni o alla non rielezione di alcuni parlamenta­ri. “Le organizzaz­ioni e le imprese dovranno quindi iniziare a cercare nuovi rappresent­anti eletti che fanno al caso loro, agendo per il tramite dei partiti con i quali hanno contatti”, spiega Angeli.

si aspetta che i giovani parlamenta­ri neoeletti saranno più critici nei confronti dei lobbisti. Il lavoro di lobbying, dunque, dovrebbe risultare più complicato che in passato.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland