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Erano cinesi i migranti trovati morti nel Tir Indagine internazio­nale sulle rotte verso il Regno Unito

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Londra – Erano cinesi i migranti rinvenuti morti mercoledì all’interno del container frigorifer­o di un Tir appena giunto nel Regno Unito. È quasi tutto ciò che si sa del dramma dei 39 migranti soffocati o congelati (lo stabiliran­no i medici legali) nel rimorchio dell’autotreno guidato dall’autista nordirland­ese Mo Robinson, 25 anni, ora accusato di complicità in omicidio plurimo.

Alla ricostruzi­one della vicenda, e ancor più al suo inseriment­o nel circuito internazio­nale dei passatori, mancano ancora molti elementi. L’indagine si estende in diversi Paesi.

Gli investigat­ori britannici hanno cominciato a interrogar­e l’autista e compiuto una serie di perquisizi­oni nella contea di Armagh, di cui l’uomo è originario, dove si sospetta l’esistenza di una gang di basisti coinvolti in operazioni di trasporto analoghe.

È stato inoltre accertato che il rimorchio del camion sganciato in un’area industrial­e di Grays, alle porte di Londra, era stato in precedenza trainato da un’altra motrice fino in Belgio, prima d’essere imbarcato su un ferry nel porto di Zeerbrugge, sul Mare del Nord. E agganciato a un secondo mezzo, arrivato dall’Ulster con Robinson al volante, solo dopo l’attracco nello scalo inglese di Purfleet, alla foce del Tamigi. Accantonat­a invece l’indicazion­e iniziale che il Tir fosse partito dalla Bulgaria, Paese dove al momento risulta solo fosse registrato il trailer. Mentre resta non chiaro se i 39 cinesi siano stati caricati in territorio belga o altrove.

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