Divisi sul ponte che unisce
Lasciare libero l’accesso veicolare alla collina o limitarlo ai residenti? Se n’è parlato a Sementina
Durante la serata di quartiere il Municipio di Bellinzona ha risposto a numerose sollecitazioni degli abitanti
«Nelle domeniche di bel tempo li trovi che vagano sulla collina». È stato fatto riferimento più volte, mercoledì sera durante l’incontro del Municipio di Bellinzona con gli abitanti di Sementina, ai molti frequentatori del ponte tibetano che collega questo quartiere a Monte Carasso. Un manufatto «vittima del suo successo», ha sottolineato il capodicastero Finanze ed economia Mauro Minotti, membro dell’Ente autonomo Carasc. Sementina sembra essere spaccata in due tra chi vorrebbe lasciare libero l’accesso alla strada collinare che sale verso San Defendente e chi preferirebbe limitare l’accesso veicolare ai residenti, come succede a Monte Carasso. Questi ultimi riferiscono di traffico crescente e parcheggi selvaggi, anche su sedimi privati. Tra le suggestioni avanzate dalla sala del Centro Ciossetto – presente un’ottantina di persone – anche l’introduzione di un servizio di sicurezza che dia indicazioni a chi vuole raggiungere il ponte. È infatti stata criticata l’attuale segnaletica, ritenuta insufficiente da parte di alcuni. Un aspetto che andrà verificato, ha assicurato il Municipio. Il tema dell’accesso al ponte non è comunque nuovo all’esecutivo. Come sottolineato dal capodicastero Territorio e mobilità Simone Gianini, sulla questione aveva già iniziato a chinarsi il Municipio dell’ex Comune. D’accordo con il locale Patriziato nel 2017 è stato avviato uno studio per valutare i flussi di traffico, dal quale è emerso lo scarso utilizzo dei posteggi in pianura. Verranno ora fatte ulteriori valutazioni sulla possibilità di rendere la strada accessibile solo ai confinanti autorizzati. Minotti ha anche risposto alle critiche nei confronti dell’ente autonomo, accusato di concentrare i suoi sforzi solo a Curzutt, dimenticando la parte collinare di Sementina. «È la zona più conosciuta e frequentata. Perciò si svolgono più attività lì», ha spiegato il municipale aggiungendo che nel 2020 sono previsti provvedimenti che interessano i sentieri di Sementina. Il masterplan consegnato lo scorso giugno ha infatti evidenziato l’importanza di migliorare i collegamenti verso il ponte. E, ha aggiunto Minotti, tra i membri dell’ente vi sono ancora due posti vacanti per i rappresentanti dei Patriziati di Sementina e Monte Carasso.
Le stoccate dell’ex sindaco Cereda
Assente l’ultimo sindaco di Sementina Riccardo Calastri, ha invece detto la sua l’ex sindaco Marco Cereda, che ha criticato l’attuale esecutivo per mancanza di creatività riguardo agli investimenti. Ha inoltre espresso preoccupazione per la cura del territorio, portando alcuni esempi puntuali di piccoli aspetti da sistemare. «Saranno scemenze ma sono cose che il cittadino nota. Il “laissez-faire” dà l’impressione che la periferia venga dopo il centro». Non è mancata la replica del sindaco Mario Branda, che ha ribadito la volontà del Municipio di voler trattare tutti i quartieri allo stesso modo. «Al di là degli investimenti nei singoli quartieri, speriamo che consideriate tutti gli investimenti della nuova Bellinzona come vostri. Siamo tutti cittadini di una nuova entità», ha detto. Le critiche sugli investimenti sono state rimandate al mittente dal capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia, il quale ha sottolineato il vasto lavoro di ripresa dei progetti in corso nei vari quartieri, nonché il tempo necessario per la fase di riorganizzazione del nuovo Comune. Per il futuro la lista degli investimenti è lunga, ha aggiunto Paglia parlando di 40 milioni previsti nel 2020 e 80 nel 2021. «Senza parlare dei 100 milioni nei prossimi 10 anni necessari per progetti strategici a carattere regionale». Tra i molti temi emersi durante la serata durata oltre 3 ore spiccano le nuove scuole comunali, il cui progetto è però bloccato da un ricorso su cui il Consiglio di Stato dovrà esprimersi. Sollecitazioni sono poi state avanzate sul miglioramento della situazione viaria, in particolare su via Locarno (il progetto di massima è al vaglio del Cantone) e sul ponte di via al Ticino assediato dal traffico. Gianini ha spiegato che sono in corso valutazioni per capire se la semaforizzazione possa essere migliorata, stando però attenti a non far collassare altre zone.