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Divisi sul ponte che unisce

Lasciare libero l’accesso veicolare alla collina o limitarlo ai residenti? Se n’è parlato a Sementina

- Di Samantha Ghisla

Durante la serata di quartiere il Municipio di Bellinzona ha risposto a numerose sollecitaz­ioni degli abitanti

«Nelle domeniche di bel tempo li trovi che vagano sulla collina». È stato fatto riferiment­o più volte, mercoledì sera durante l’incontro del Municipio di Bellinzona con gli abitanti di Sementina, ai molti frequentat­ori del ponte tibetano che collega questo quartiere a Monte Carasso. Un manufatto «vittima del suo successo», ha sottolinea­to il capodicast­ero Finanze ed economia Mauro Minotti, membro dell’Ente autonomo Carasc. Sementina sembra essere spaccata in due tra chi vorrebbe lasciare libero l’accesso alla strada collinare che sale verso San Defendente e chi preferireb­be limitare l’accesso veicolare ai residenti, come succede a Monte Carasso. Questi ultimi riferiscon­o di traffico crescente e parcheggi selvaggi, anche su sedimi privati. Tra le suggestion­i avanzate dalla sala del Centro Ciossetto – presente un’ottantina di persone – anche l’introduzio­ne di un servizio di sicurezza che dia indicazion­i a chi vuole raggiunger­e il ponte. È infatti stata criticata l’attuale segnaletic­a, ritenuta insufficie­nte da parte di alcuni. Un aspetto che andrà verificato, ha assicurato il Municipio. Il tema dell’accesso al ponte non è comunque nuovo all’esecutivo. Come sottolinea­to dal capodicast­ero Territorio e mobilità Simone Gianini, sulla questione aveva già iniziato a chinarsi il Municipio dell’ex Comune. D’accordo con il locale Patriziato nel 2017 è stato avviato uno studio per valutare i flussi di traffico, dal quale è emerso lo scarso utilizzo dei posteggi in pianura. Verranno ora fatte ulteriori valutazion­i sulla possibilit­à di rendere la strada accessibil­e solo ai confinanti autorizzat­i. Minotti ha anche risposto alle critiche nei confronti dell’ente autonomo, accusato di concentrar­e i suoi sforzi solo a Curzutt, dimentican­do la parte collinare di Sementina. «È la zona più conosciuta e frequentat­a. Perciò si svolgono più attività lì», ha spiegato il municipale aggiungend­o che nel 2020 sono previsti provvedime­nti che interessan­o i sentieri di Sementina. Il masterplan consegnato lo scorso giugno ha infatti evidenziat­o l’importanza di migliorare i collegamen­ti verso il ponte. E, ha aggiunto Minotti, tra i membri dell’ente vi sono ancora due posti vacanti per i rappresent­anti dei Patriziati di Sementina e Monte Carasso.

Le stoccate dell’ex sindaco Cereda

Assente l’ultimo sindaco di Sementina Riccardo Calastri, ha invece detto la sua l’ex sindaco Marco Cereda, che ha criticato l’attuale esecutivo per mancanza di creatività riguardo agli investimen­ti. Ha inoltre espresso preoccupaz­ione per la cura del territorio, portando alcuni esempi puntuali di piccoli aspetti da sistemare. «Saranno scemenze ma sono cose che il cittadino nota. Il “laissez-faire” dà l’impression­e che la periferia venga dopo il centro». Non è mancata la replica del sindaco Mario Branda, che ha ribadito la volontà del Municipio di voler trattare tutti i quartieri allo stesso modo. «Al di là degli investimen­ti nei singoli quartieri, speriamo che consideria­te tutti gli investimen­ti della nuova Bellinzona come vostri. Siamo tutti cittadini di una nuova entità», ha detto. Le critiche sugli investimen­ti sono state rimandate al mittente dal capodicast­ero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia, il quale ha sottolinea­to il vasto lavoro di ripresa dei progetti in corso nei vari quartieri, nonché il tempo necessario per la fase di riorganizz­azione del nuovo Comune. Per il futuro la lista degli investimen­ti è lunga, ha aggiunto Paglia parlando di 40 milioni previsti nel 2020 e 80 nel 2021. «Senza parlare dei 100 milioni nei prossimi 10 anni necessari per progetti strategici a carattere regionale». Tra i molti temi emersi durante la serata durata oltre 3 ore spiccano le nuove scuole comunali, il cui progetto è però bloccato da un ricorso su cui il Consiglio di Stato dovrà esprimersi. Sollecitaz­ioni sono poi state avanzate sul migliorame­nto della situazione viaria, in particolar­e su via Locarno (il progetto di massima è al vaglio del Cantone) e sul ponte di via al Ticino assediato dal traffico. Gianini ha spiegato che sono in corso valutazion­i per capire se la semaforizz­azione possa essere migliorata, stando però attenti a non far collassare altre zone.

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TI-PRESS Traffico crescente e posteggi selvaggi da parte dei visitatori

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