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Lido, superate le previsioni

Bilancio dei primi 10 anni del Centro balneare regionale di Locarno. Ora si pensa a un albergo

- Di Serse Forni

Una media annuale di 330mila entrate, 80mila oltre le ipotesi del ‘business plan’ di progetto. Cifre e idee per il futuro di una struttura dedicata a sport, turismo e tempo libero.

Il 25 ottobre di dieci anni fa è stato inaugurato il Centro balneare regionale (Cbr) di Locarno. La realizzazi­one del Lido a suo tempo era riuscita a mettere d’accordo i Comuni della regione. Tredici località sono ancora oggi azioniste, mentre un’altra ha siglato una convenzion­e: «Un esempio di buona collaboraz­ione», ha ricordato ieri Luca Pohl, presidente del Consiglio di amministra­zione della Cbr Sa. Pohl ha incontrato i giornalist­i, assieme al direttore Christophe Pellandini, per stilare il bilancio di quella che ha definito “una storia di successo”.

Alcuni dati: il Lido e la Spa Termali Salini (quest’ultima gestita da una società privata), in due lustri hanno accolto 3,76 milioni di persone. Il 70 per cento turisti, in massima parte svizzero-tedeschi e germanici. La costruzion­e del complesso edilizio (ristorante compreso) è costata 75 milioni di franchi.

«Il solo Lido – ha aggiunto Pohl – accoglie ogni anno 330mila bagnanti: la giornata record è stata quella del 31 luglio 2014 (3’504 ingressi). Nei dodici mesi del 2013, anno da primato, sono state contate 393mila entrate. E pensare che il “business plan”, elaborato al momento della progettazi­one, ipotizzava 250mila ingressi annui. Siamo andati ben oltre». Il Lido è un importante datore di lavoro, con 27 collaborat­ori fissi e 37 impiegati temporanei durante il periodo estivo. «Versiamo ogni anno due milioni di franchi in salari e oneri sociali. Se aggiungiam­o ristorante “Blu”, Spa e studio di fisioterap­ia arriviamo a 135 dipendenti, tra fissi e temporanei». Il presidente ha tenuto a sottolinea­re il rispetto delle leggi sul lavoro e dei contratti normali o collettivi: «Da qualche tempo siamo pure un’azienda formatrice. Il nostro personale è fedele al suo posto e c’è poca rotazione. Ciò sta sicurament­e a significar­e che l’indice di soddisfazi­one è alto».

In vista un parco giochi galleggian­te

Il bilancio è quindi positivo. Ma alla Cbr si guarda soprattutt­o al futuro: «Non possiamo limitarci alla manutenzio­ne: dobbiamo anche pensare a una continua evoluzione», ha commentato il presidente. E il direttore ha aggiunto: «Stiamo portando avanti trattative con un partner per creare un parco acquatico galleggian­te sul lago. Così sfrutterem­o meglio il Verbano, che è il nostro asso nella manica». Sta invece seguendo il suo iter pianificat­orio l’idea di costruire un albergo di media categoria (3-4 stelle) nel terreno verso la sede della Società canottieri. Pohl: «È una trafila che si sta allungando e dobbiamo avere pazienza. Speriamo che possa sbloccarsi in tempi ragionevol­i». Un’altra proposta, in ottica ecologica, è quella di attingere acqua dal lago per riempire le piscine: «Già la usiamo per irrigare la vasta area verde. Per le vasche balneabili in Svizzera vige l’obbligo di utilizzare acqua potabile; ma abbiamo l’intenzione di studiare il problema per poter impiegare questa risorsa, riducendo costi e impatto ambientale. Già facciamo molto per il clima, con 150 metri quadri di collettori solari e ricorrendo anche a energia prodotta da fonti rinnovabil­i». Per quanto riguarda le finanze, il Lido ha mantenuto le sue promesse. I Comuni azionisti coprono gli ammortamen­ti del debito, mentre la gestione è autosuffic­iente. Anzi, cosa rara in Svizzera per strutture di questo tipo, non mancano utili operativi, che vengono in parte accantonat­i per manutenzio­ni straordina­rie.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Aperto tutto l’anno

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