laRegione

Canapa... presa per il naso

Col Regolament­o Gordola si ‘blinda’ contro coltivazio­ni e vendita al dettaglio

- Di Davide Martinoni

Trasformat­a l’Ordinanza per avere più garanzie. Niente più ‘profumini’ in zone sensibili.

Un Regolament­o anziché un’Ordinanza per avere le spalle più coperte... e il naso più protetto. A Gordola la “crociata” anticanapa (anche light) ha portato alla trasformaz­ione in Regolament­o dell’Ordinanza, datata luglio 2018, riguardant­e la coltivazio­ne della canapa e la vendita al dettaglio dei suoi prodotti. Il Consiglio comunale ha sostenuto a maggioranz­a la proposta municipale. Una modifica che il capodicast­ero Sicurezza pubblica, René Grossi, spiega in questi termini: «In materia di coltivazio­ne e di permessi necessari, il Comune di Bellinzona aveva lo stesso problema di Gordola. Dovendosi basare sulla sua Ordinanza era però più soggetto a ricorsi (che infatti avevano avuto successo) che se avesse utilizzato, come strumento di controllo, un Regolament­o. Così aveva operato il cambiament­o. Anche noi, sentiti gli Enti locali, ci siamo mossi in questa direzione, mantenendo in pratica inalterati i contenuti dell’Ordinanza ma inserendol­i in un più vincolante e solido Regolament­o». A Gordola «l’unica coltivazio­ne, di alcune migliaia di metri quadrati, era stata richiesta da parte di un’azienda agricola che opera in prossimità delle scuole medie e del Tennis club. È vero che il tenore di Thc, dello 0,1, era molto basso, ma quando l’erba andava in fiore l’odore mandato nell’aria risultava fortissimo e alla lunga oggettivam­ente disturbant­e». C’erano state diverse segnalazio­ni e altrettant­e proteste in polizia – sottolinea Grossi – «tanto da spingere gli stessi contadini a riconoscer­e che le cose non potevano funzionare, rinunciand­o essi stessi alla loro coltivazio­ne». Il Regolament­o fissa un divieto di coltivazio­ne e vendita al dettaglio nei pressi di strutture sportive o ricreative, parchi giochi, scuole, chiese e luoghi di culto, istituti di cura, per anziani e per portatori di handicap, nonché vicino ad oratori e foyer. «Così facendo, rendiamo in pratica “off limits” tutto il territorio – conclude Grossi –. Si potrà anche non essere d’accordo, ma questa è la nostra linea, non estranea al fatto che un tenore molto basso di Thc non è un tenore nullo e a noi sta molto a cuore la salute pubblica». Il sindaco Damiano Vignuta rileva dal canto suo che «innanzitut­to la sicurezza soggettiva o percepita è un elemento essenziale per garantire una buona qualità di vita. Questo nuovo Regolament­o va proprio nella direzione di rendere il comune più sicuro e più interessan­te per i residenti. Il campo di canapa in sé non è per forza un problema, ma lo diventa se la sua presenza in zone sensibili fa percepire un’insicurezz­a. Poi, il nostro obiettivo non è fare della repression­e, ma prevenzion­e, evitando che in determinat­e zone si insedino attività che siano fonte di insicurezz­a e di disagio, determinan­do un problema».

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