laRegione

Rapina al distributo­re: ‘Ci difendiamo aumentando la sicurezza’

- Di Daniela Carugati

La mattinata scorre. E quasi della rapina che ha messo sottosopra la giornata della stazione di servizio 4S all’inizio di via San Gottardo, a Balerna, non c’è traccia. Come, almeno per ora, non si sa nulla dei due individui che, poco prima delle 7, armati di coltello, sono entrati nel negoziouff­icio cambi e hanno minacciato la commessa. Obiettivo: andarsene (a piedi) con il denaro della cassa. Oltre la soglia del chiosco non si vuole e non si può parlare di quanto è accaduto all’ora di apertura, come fa capire a ‘laRegione’ la giovane dipendente dietro al vetro della sua postazione di lavoro. Anche lo spavento per ciò che ha subito la collega (forse) brucia ancora. Come sta?, chiediamo. «Bene non si preoccupi». Ben presto ci accorgiamo che del ‘colpo’ non si è accorto nessuno. Che non è tutto normale lo dicono, però, le auto della Polizia che continuano a fare la ronda, sostando accanto ai luoghi sensibili.

In effetti, da quelle parti sanno già cosa si prova a essere rapinati; e a tutte le ore del giorno. «Ero qui dalle 6.30: apro a quell’ora. Ma non ho visto niente. Certo che è strano», ci conferma la gerente del bar Monfiore lì accanto. «È stata una persona che lavora qui vicino a dirmelo. Poi a darcene la prova ci ha pensato la presenza in forze di agenti della Polizia che, con l’aiuto dei cani, hanno perlustrat­o l’area». A memoria l’impression­e è che non sia la prima volta che quel distributo­re viene preso di mira. E del resto non è il solo. Sull’altro lato della via, alla stazione di servizio, con annesso cambio, della Tamoil ne sanno qualcosa. «Abbiamo sentito, ma non conosciamo i dettagli», ci spiega un dipendente. «A noi è successo una notte per Pasqua, quando eravamo chiusi. Un’altra volta ci hanno rapinato che erano le tre del pomeriggio», ci racconta il titolare Vittorio Santaniell­o. Non ci sono orari, insomma. «Proprio no. Noi ne abbiamo subite due di rapine, ma non li hanno mai presi. Il danno subito? Importante».

Preoccupa questa situazione? «Non bisogna pensarci. È il nostro lavoro», ci risponde ancora l’addetto. Come vi difendete? «Cautelando­ci il più possibile – ribadisce Santaniell­o –. Quindi migliorand­o sempre di più i sistemi di sicurezza. Ed è quello che abbiamo fatto noi. Tra l’altro, non lascio mai un dipendente da solo. Inoltre, c’è sempre un uomo presente».

Dalla parte degli inquirenti oggi vi è, infatti, un capillare sistema di videosorve­glianza a scrutare quel tratto di via San Gottardo. E non è escluso che una delle videocamer­e puntate sulle stazioni di servizio e le attività della zona possa avere immortalat­o i due rapinatori. Chi lavora dietro a banconi e casse ci spera, e parecchio.

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