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Se errare è umano…

- di Luca Pascoletti

Una delle origini del disagio della nostra attuale società risiede nel nostro rifiuto – o incapacità – di accettare, comprender­e, “perdonare” l’errore.

Sarà forse colpa – insinuano Giorello e

Donghi, autori del breve saggio Errore – della nostra cultura ormai contaminat­a dall’informatic­a, ma la nostra tentazione più comune dinanzi all’errore è quella di premere il tasto reset e ricomincia­re daccapo, come se vivessimo in un enorme videogame, o nella realtà artificial­e dell’universo del film Matrix. In realtà non solo questo non è quasi mai possibile, ma è addirittur­a controprod­ucente. Cosa saremmo noi se fossimo a prova di errore? O peggio ancora: cosa sarebbe di noi se non riconosces­simo gli errori e non imparassim­o da essi? Non impariamo forse a camminare cadendo e a ragionare sbagliando?

L’errore è nella natura stessa delle cose, talvolta è inevitabil­e, ma può essere sempre e comunque un’opportunit­à: di imparare, di migliorare, di capire. Attraverso una serie di esempi tratti dalle esperienze in campo aerospazia­le, dalla genetica, dalla medicina e dal metodo scientific­o gli autori di questo libro ci portano a riflettere su come l’errore rivesta un ruolo fondamenta­le non solo per il progresso dell’umanità, ma anche nello sviluppo personale dell’individuo. Citando il grande scienziato Ernst Mach, gli autori ci ricordano che l’essere umano, posto dinanzi al proprio errore, comincia a stupirsi di esso e quindi a pensare: ricomincia­mo, dunque, a stupirci dei nostri errori e continuiam­o a pensare con la nostra testa. Insegniamo ai nostri ragazzi e ai nostri amici che errare è umano. Condannare l’errore senza accettarlo non lo è. È disumano. Errore di Giulio Giorello e Pino Donghi Il Mulino, 2019 119 pagine

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