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Inizio da incubo, reazione (tardiva) da applausi

- Dall’inviato

La partita nello splendido impianto svedese (16’789 i presenti) è iniziata in maniera piuttosto vivace, con un tentativo per parte dalla lunga distanza (Gerndt parato e Larsson alto), mentre al 6’ è stato Custodio a sfiorare il palo su punizione. Al 13’ il discreto inizio dei bianconeri è però stato cancellato da Obexer, che ha ingenuamen­te sbilanciat­o in area un avversario in posizione innocua provocando un rigore, poi trasformat­o (nonostante il tocco di Baumann) da Berget. Una rete che ha dato fiducia ai padroni di casa e tagliato le gambe agli ospiti, per una decina di minuti in difficoltà anche solo nell’uscita dalla propria metà campo. Quando poi le cose sembravano migliorare perlomeno nel possesso palla, è arrivata (al 33’) la doccia fredda del raddoppio svedese, favorito da un ritardo nella marcatura di Daprelà su Molins, che con un astuto tocco ha deviato alle spalle di Baumann la conclusion­e di un compagno.

Partita finita? Non proprio, perché dopo la pausa si è ripresenta­to un Lugano più vivo che è subito riuscito a dimezzare le distanze con una bella rete del fischiatis­simo (per aver giocato nell’Helsinborg, acerrimo nemico del Malmö) Gerndt, bravo a insaccare di destro dopo la bella sponda di Junior. E nemmeno 5’ dopo i ticinesi hanno persino sfiorato il parei, ma il destro di Yao si è infranto sul palo grazie anche alla deviazione del portiere di casa Dahlin. Una fiammata alla quale Sabbatini e compagni non sono però riusciti a dare continuità sul piano delle occasioni, con l’unico altro brivido arrivato al 91’ con un tiro di Holender controllat­o non senza difficoltà dallo stesso Dahlin.

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TI-PRESS/CRINARI Mattia Bottani

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