Senza filtro
New York – Vietare la vendita di sigarette con il filtro oltre che per proteggere la salute anche per ridurre l’inquinamento globale da plastica, causato dai trilioni di mozziconi che vengono gettati via ogni anno. Questa la via indicata da alcuni esperti della San Diego State University e della London School of Hygiene & Tropical Medicine.
Gli esperti spiegano che la maggior parte dei mozziconi di sigaretta è un filtro di plastica non biodegradabile in acetato di cellulosa. I filtri sono apparsi per la prima volta negli anni 50, quando l’industria del tabacco li ha rappresentati come un modo per rendere più sicure le sigarette assorbendo parte del catrame implicato nei casi di cancro ai polmoni. “Ma ora sappiamo che questo argomento sulla sicurezza era un mito – scrivono gli autori dell’articolo – uno dei tanti creati dall’industria del tabacco per vendere sigarette”.
Da allora, l’industria ha lavorato anche per distogliere l’attenzione dall’inquinamento causato dai mozziconi e non è mai stata ritenuta responsabile per il costo dei rifiuti che genera. La preoccupazione per i rifiuti di plastica delle sigarette è stata anche esclusa dall’agenda internazionale sul controllo del tabacco, anche se come evidenziano gli esperti è ormai ampiamente riconosciuto che il filtro in acetato di cellulosa è semplicemente uno strumento di marketing che non ha alcun beneficio per la salute e aumenta l’appeal delle sigarette per gli adolescenti.
Non avere inserito i filtri nel divieto dell’Ue di molti prodotti in plastica monouso, come posate, piatti e cannucce, dal 2021 sembra un’opportunità mancata, affermano gli autori. Tuttavia, sottolineano che i Paesi dell’Ue si sono impegnati a garantire la salute in tutte le politiche e che tale divieto sarebbe coerente con gli obblighi previsti dalla Convenzione quadro sul controllo del tabacco.