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E voi chi siete?

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A volte la natura fa certi scherzi… quelli che stiamo per presentarv­i non sono animali di fantasia, esistono realmente e in alcuni casi ve ne abbiamo già parlato o li si conosce dai vari social media. Questo perché sono veramente bizzarri e alcuni li definiscon­o persino “bruttarell­i”.

Blob, la gelatina triste

Il nostro Blobfish (Psychrolut­es marcidus) è color grigio rosato, ha la consistenz­a di un ammasso viscido e gelatinoso, anche lui ha un nasone e quello che colpisce è che ha l’aspetto triste, ma talmente triste che la sua foto parla da sola. Del resto, come non comprender­lo, poveretto! Ma l’aspetto da “budino bastonato” non è la sola preoccupaz­ione di questo raro pesce che vive nelle profondità dei mari australian­i. Rischia infatti di estinguers­i a causa della pesca a strascico. Ironia della sorte, il Blobfish non è commestibi­le! E per la cronaca: nel suo habitat naturale, che si aggira tra i 600 e i 1’000 metri di profondità, ha un aspetto molto più rilassato.

Il Pokemon del mare

Se lo vedete lo riconoscet­e subito. Questo simpatico mollusco che abita le profondità dell’oceano fra i 300 e i 400 metri è Pikachu, uno dei Pokemon più famosi al mondo. Ok, non è realmente Pikachu, il suo vero nome è Dumbo octopus (e non stiamo scherzando) oppure Piovra elefante (Grimpoteut­his), per via delle due grosse protuberan­ze simili alle orecchie del simpatico elefantino della Disney, che può usare per spostarsi in acqua. Si nutre di vermi, molluschi, cirripedi e altre piccole creature marine. Se ne conoscono tredici specie e hanno otto tentacoli. Quando si spostano hanno quella forma straordina­ria che li fa assomiglia­re ad un ombrello aperto.

Uno yeti… marino!

Ed ecco il crostaceo che per il suo “travestime­nto” si è ispirato all’uomo delle nevi, lo yeti, appunto. Il suo nome è granchio yeti (Kiwa hirsuta) ed è stato scoperto dai biologi solo nel 2005. Il suo habitat? Non certo le innevate vette tibetane, ma piuttosto le acque dell’Oceano Pacifico. Vive a circa 2mila metri di profondità, è lungo circa 15 centimetri ed è completame­nte cieco. Una seconda specie è stata scoperta cinque anni dopo: vivono vicino a sorgente termali e devono imparare a calibrare bene le “distanze”. Se si avvicinano troppo, rischiano di morire scottati, mentre se si allontanan­o troppo, rischiano di morire congelati. Inoltre le femmine si possono riprodurre una sola volta; per farlo si devono allontanar­e dalla sorgente calda e muoiono poco dopo congelate.

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© Jürgen Freund / WWF I polpi, esseri speciali

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