Ruba per soldi, condannato a 16 mesi
Ha agito per «avere più soldi a disposizione» il 24enne comparso giovedì mattina davanti alla Corte delle Assise correzionali di Mendrisio. Il giudice Amos Pagnamenta lo ha riconosciuto colpevole di abuso aggravato di un impianto per l’elaborazione di dati, in parte tentato, e lo ha condannato a 16 mesi di detenzione, sospesi per un periodo di prova di due anni. L’uomo, che non ha precedenti penali ed è a beneficio dell’assicurazione invalidità, dovrà seguire un’assistenza riabilitativa e cure mediche e psicologiche. Cure che sta già seguendo in carcere e che, per sua stessa ammissione, intende proseguire. Il 24enne si è anche detto disponibile a risarcire quanto sottratto.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il primo aprile 2018 e il 9 luglio di quest’anno a Chiasso, Mendrisio, Breganzona, Paradiso, Balerna, Lugano e Riva San Vitale. Il 24enne è riuscito a impossessarsi di oltre 29mila franchi utilizzando in modo indebito le carte bancarie di quattro persone. Nell’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti figurava il nome di una quinta persona alla quale l’imputato avrebbe sottratto mille franchi. Un reato, quest’ultimo, che il giovane ha sempre contestato e per il quale la Corte lo ha prosciolto in base al principio “in dubio pro reo”. Le parti si sono presentate in aula con un accordo: accusa e difesa, rappresentata dall’avvocato Letizia Vezzoni, si sono trovate favorevoli a una condanna a 16 mesi sospesi. Accordo, come visto, approvato dalla Corte, che ha riconosciuto una colpa oggettivamente e soggettivamente di media gravità.