‘Campo difficile’ Ma un po’ di diritto esiste
Se ne è reso conto anche il giudice Siro Quadri, lì alla Pretura penale di Bellinzona, di trovarsi su un terreno minato. O per lo meno di muoversi in un «campo difficile». Nella vicenda del Centro degli anziani di Balerna più volte, del resto, in questi anni si sono toccati «temi delicati». Corde sensibili ed equilibri fragili, come le persone ospiti delle strutture. A un certo punto si è avuta altresì la netta sensazione che il nostro Codice penale non fosse sufficiente a riconoscere il maltrattamento sugli anziani. Che serva, pure qui, legiferare per definire un reato ad hoc. Una percezione che si è rafforzata in aula quando i due imputati, a loro difesa, hanno dichiarato che, in fondo, gli ospiti che assistevano soffrivano (quasi tutti) di una forma di demenza. Come a giustificare la difficoltà nel gestirli e nel farli ‘obbedire’. Anche queste persone, però, hanno il diritto di avere una risposta dalla giustizia, proprio perché più fragili. E «una qualche giurisprudenza e dottrina in Svizzera esiste», ha richiamato Quadri, citando una tesi di laurea – ‘La protection juridique de la personne âgée victime de maltraitance en institution’, 2013 – che ha acceso i riflettori sui casi di maltrattamento all’interno di strutture istituzionali. A firmarla è la dottoressa in diritto Céline Tritten Helbling dell’Università di Neuchâtel. Ebbene, la dottrina dà gli strumenti per abbassare la soglia della ‘media sensibilità’ prevista dal Codice, riconoscendo il fatto che gli anziani sono persone «più fragili», e di conseguenza «esposte a mancanza di rispetto e maltrattamenti». E violare la loro libertà e autonomia, facendone delle vittime di abusi, proprio perché più impressionabili e vulnerabili, ha fatto capire il giudice, rappresenta un trauma, uno stress maggiore che per le altre persone. Argomenti che hanno portato poi Quadri a pronunciare la sentenza, in parte di colpevolezza, che ha depositato. Quindi, secondo l’autrice del lavoro di tesi, oggi i maltrattamenti degli anziani possono essere inquadrati nel nostro ordinamento giuridico in modo globalmente soddisfacente. Anche se vi sono ancora delle lacune da colmare.