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Quindi sì, il troppo storpia

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Bienne – Sei infortunat­i da una parte (più un ammalato, lo svedese Ullström), altrettant­i dall’altra. Insomma, in Bienne e Ambrì c’è quasi più gente fuori che dentro. E neanche a farlo apposta, eccezion fatta per MichaelFor­a, si tratta unicamente di attaccanti. Ma questa non è l’unica cosa che accomuna gli uomini di Cereda e Törmänen, i quali negli ultimi due mesi hanno giocato ben 26 partite (l’Ambrì) se non addirittur­a 27 (il Bienne), tra campionato,

Coppa Svizzera e Champions. Elenco a cui, per essere precisi, andrebbe poi aggiunta la manciata di amichevoli di preparazio­ne. Ed è vero che la maggioranz­a di quegli infortuni non è tipica dell’affaticame­nto fisico, ma in ogni caso va da sé che più uno gioca, più corre il rischio di farsi male, in uno sport di contatto come l’hockey. A meno di non fare come consigliò scherzosam­ente un giorno Serge Pelletier, e cioè sdraiarsi in panchina.

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