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Stavolta niente rimonta

Un Lugano decimato non riesce ad arginare la solidità e la fisicità del Ginevra Servette, e viene nuovamente sconfitto

- Di Valdo Baumer

Ginevra – A un certo punto dell’incontro il risultato ricorda quello del derby, ma le troppe assenze e la buona prestazion­e dei granata costano a Chiesa e compagni, che dopo quattro risultati utili consecutiv­i (cinque con l’eliminazio­ne ai rigori dalla Coppa) rimangono a secco di punti, rimediando una sconfitta abbastanza netta.

Il Servette conferma le sue qualità di squadra rognosa, infatti il 2-0 sul quale si chiude il primo tempo scaturisce da due rebound raccolti nello slot, uno da Winnik, dopo un ottimo intervento di Zurkirchen su Völlmin, e uno da Fehr con uno splendido ‘wrap-around’. Dal canto suo, il Lugano è raramente pericoloso, ma le prime due linee riescono comunque a creare una certa pressione.

Fazzini: ‘Solo a sprazzi siamo riusciti a crearci occasioni. Loro sono stati superiori, ma niente alibi’.

Nel secondo terzo sono invece i bianconeri a fare la partita, senza tuttavia trovare delle reti, nonostante le occasioni capitate sui bastoni di Jecker e Vauclair. A bucare la porta avversaria è invece Miranda, che brucia Riva in velocità prima di realizzare in backhand, due minuti dopo che Winnik aveva già colpito l’asta. Il Lugano comunque non demorde e prova a segnare, ma Loeffel devia il disco di poco a lato e Vauclair trova solo il gambale di Descloux. E in questo momento il powerplay non dà certo una mano, né nel finale di tempo, né in entrata del terzo. E così poco dopo Rod chiude i conti con uno slap dalla blu. In seguito la partita perde qualsiasi motivo d’interesse. Il Ginevra va più vicino al 5-0 (“Zuri” impedisce la doppietta a Rod in una sorta di rigore in movimento) che non i ticinesi al gol della bandiera.

Per Luca Fazzini la serata è «da dimenticar­e. Non siamo entrati bene in partita, abbiamo sofferto il loro forecheck, abbiamo perso quasi tutti i duelli uno contro uno, soprattutt­o in difesa e poco o nulla è veramente funzionato a dovere. Poi loro sono stati bravi a concederci poco spazio».

Per la sfida di domani contro il Bienne, per lo sniper d’Arzo sarà necessario «reagire mentalment­e perché stasera (ieri, ndr) non eravamo pronti con la testa. Peccato perché eravamo già venuti a Ginevra con un giorno di anticipo rispetto alla partita, ma non è servito e sapevamo bene come avrebbero giocato». Oltretutto con un powerplay sotto al 20 per cento di rendimenti, in due sole situazioni speciali è difficile trovare la rete: «Quest’anno abbiamo pochi powerplay a disposizio­ne (51 in 17 partite, solo il Davos ne ha avuti meno: 41, ma in soli 12 incontri), per cui probabilme­nte dobbiamo lavorare più duramente per guadagnarc­ene di più, e in ogni caso sono troppo pochi i dischi che arrivano in porta (infatti unicamente il Langnau vanta un tasso più elevato di conclusion­i a lato)».

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KEYSTONE Serata da dimenticar­e per i bianconeri

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