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Fischio d’inizio, Lugano

A Lucerna è presto per stravolgim­enti tattici e di gioco, ma non per vedere in campo una squadra convinta e sicura di sé

- Di Marzio Mellini

Ai suoi ragazzi ha chiesto la giusta mentalità, l’atteggiame­nto di chi scende in campo con quella sana sfrontatez­za che porta ad andare oltre i limiti attuali di una squadra che in campionato ha ottenuto soltanto due vittorie, a fronte di un numero esagerato di delusioni. Difficile che Maurizio Jabocacci non ottenga dalla sua squadra le risposte che si aspetta sul piano proprio della reazione, dell’orgoglio. Ogni esonero produce una scossa, dà una vigorosa spallata all’ambiente, a meno che tutti i calciatori siano completame­nte contrari, è non è questo il caso. Erano legati a Fabio Celestini, ma non al punto tale da accusare il contraccol­po negativo del suo allontanam­ento. Più complicato, per contro, capire quanto il nuovo tecnico bianconero sia già stato in grado di ‘indirizzar­e’ il gioco della sua squadra in direzione dei concetti di calcio a lui più cari.

A Lucerna, quindi, inutile attendersi un Lugano stravolto sul piano tattico e originale nel produrre calcio – serve tempo, per reimpostar­e i dettami di un gruppo che lavorava da tempo con un tecnico diverso – ma non è sbagliato sperare in un’inversione di tendenza circa quel furore che nelle ultime uscite era sembrato venire meno, a seguito di risultati sotto le attese, in Super League come in Europa, la finestra che finora ha permesso di raccoglier­e meno e impedito di consolarsi per le magagne accusate in campionato.

Del resto, basta davvero poco per invertire una tendenza che vede i bianconeri vincenti, nelle ultime undici partite, solo al Tourbillon di Sion, raramente in grado di fare breccia nelle difese avversarie, perché fermati dai legni, dalla sfortuna, o dall’imprecisio­ne sotto misura dei giocatori che ha comunque portato spesso alla conclusion­e, anche nei momenti più ‘bassi’ della precedente gestione.

Se la concentraz­ione e, soprattutt­o, la piena consapevol­ezza dei propri mezzi, tornano ai livelli richiesti dalla categoria, è lecito supporre che il nuovo corso del Lugano possa dare presto buoni frutti. Forse è proprio la Swissporar­ena il teatro più indicato per un immediato ritorno alla posta piena, al netto delle difficoltà insite in ciascuna trasferta. Il Lucerna ha sofferto in Coppa Svizzera per venire a capo del Grasshoppe­r, e nello scorso turno di campionato le ha buscate malamente a Neuchâtel (0-2), dove il migliore in campo è stato il portiere Müller.

Non brillante il rendimento casalingo della squadra di Thomas Häberli: due vittorie, due pareggi e una sconfitta. Nella scorsa stagione, il Lugano incassò un severo 4-2 esterno in agosto, seguito da un 4-1 a Cornaredo in novembre. In febbraio, però, espugnò il campo degli svizzeroce­ntrali con un rotondo 3-0 firmato Sadiku, Gerndt e Sabbatini.

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TI-PRESS/GOLAY Si parte

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