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Spunta un Lou Reed con testi di Warhol

- ALESSANDRA BALDINI/ANSA

Una cassetta vecchia di decenni scoperta negli archivi del museo Andy Warhol di Pittsburgh getta nuova luce su una delle relazioni piu tempestose della storia del rock. Contiene una serie di canzoni di Lou Reed le cui parole sono prese dal libro di Warhol del 1975 “The Philosophy of Andy Warhol: From A to B and Back Again”; c’è chi suggerisce che potrebbero essere collegate a un vago progetto dei due di mandare in scena un musical a Broadway. Warhol, per un paio di anni, era stato il manager dei Velvet Undergroun­d, band fondata nel ’64 a New York da Reed con John Cale, Sterling Morrison e Angus MacLise che divenne per breve tempo il complesso ‘di casa’ della Factory. Le idee di Warhol su arte e cultura pop restarono nella testa di Reed per il resto della sua carriera anche se i due non lavorarono più assieme. Il nastro – 12 canzoni più un frammento di una 13esima – risale al ’75 e i brani non sono mai stati pubblicati: difficile succeda nell’'immediato, per problemi di diritti d’autore. A scoprire la cassetta è stata Judith Peraino, musicologa di Cornell al lavoro su un libro su Warhol. Nel nastro Reed canta da solo, accompagna­to dalla chitarra. Un brano ciascuno meritano i pensieri di Warhol sulla fama, il sesso, gli affari, due quelli sui “drag queens”. Altre canzoni sono amare. In un brano che anticipa l’album del 1990 con John Cale ‘Songs for Drella’, Reed rovescia addosso a Warhol le sue stesse parole criticando­lo per la sua presunta indifferen­za davanti alla morte di Candy Darling ed Eric Emerson, due personaggi del suo entourage. Reed canta che Warhol stesso avrebbe dovuto morire quando fu ferito nel ’68 dalla femminista radicale Valerie Solanas, poi però chiude il brano facendo le scuse al suo mentore. L’esistenza delle canzoni era sconosciut­a perfino a Laurie Anderson, vedova di Reed, che due anni fa donò alla New York Public Library l’archivio del musicista: “Mi parlava delle cose che aveva fatto per Andy, ma era sempre nel contesto che lui gli diceva quanto era pigro”. I brani, secondo Anderson, potrebbero aver rappresent­ato una rivincita per Lou: “Come avesse pensato, lui può scrivere un libro, e io posso scrivere canzoni sopra il tuo libro”. Secondo la Peraino, nastri negli archivi Warhol documenter­ebbero una serie di incontri del ’74 in cui i due discussero di trasformar­e l’album “Berlin” in un musical a Broadway. Il progetto non andò in porto anche se l’anno dopo Warhol fu coinvolto in un celebre flop a Broadway, “Man on the Moon” con John Phillips dei Mamas and Papas.

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KEYSTONE Da ‘Berlin’ a Broadway?

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