laRegione

Destra coesa attorno a Marco Chiesa

‘L’area sovranista ticinese non è rappresent­ata nel Consiglio degli Stati’

- Di Generoso Chiaradonn­a

Lega e Udc, con tutte le liste ‘sorelle’ della recente tornata elettorale federale, sono compatte a sostegno di Marco Chiesa al secondo turno di ballottagg­io per il Consiglio degli Stati. «È tempo che una parte consistent­e dei ticinesi sia rappresent­ata nella Camera alta», ha affermato Piero Marchesi, presidente cantonale dell’Udc durante una conferenza stampa partecipat­a dall’intero stato maggiore della Lega. C’era il sindaco di Lugano Marco Borradori, il capogruppo in Gran Consiglio Michele Foletti e il consiglier­e nazionale Lorenzo Quadri. Per l’Udc, oltre a Marco Chiesa e Piero Marchesi, era presente Sergio Morisoli, capogruppo in Gran Consiglio. I temi che uniscono i due partiti sono i soliti e noti: contrariet­à a tutto ciò che è targato Unione europea, dalla libera circolazio­ne delle persone all’accordo quadro istituzion­ale definito da Marchesi «disastroso per la stessa democrazia diretta svizzera».

Marco Borradori ha invece ricordato come il sostegno a Chiesa sia frutto di un accordo politico chiaro. «Chi arrivava secondo tra i due candidati del primo turno, avrebbe lasciato la corsa a favore di chi fosse arrivato primo», ha affermato il sindaco di Lugano. Ricordiamo che Battista Ghiggia, il candidato della Lega, è arrivato solo sesto nella corsa agli Stati. «Il rapporto tra Lega e Udc è stato anche burrascoso in passato, ma è grazie al sostegno dell’Udc se lo scorso aprile abbiamo potuto mantenere due seggi in consiglio di Stato. Ora è giunto il momento di restituire il favore», ha commentato Borradori che ha ricordato come nel 1991 la Lega riuscì a fare eleggere – a sorpresa – Giorgio Morniroli alla Camera dei Cantoni.

Qualcosa del genere è auspicato anche per l’alleato Marco Chiesa.

E di coalizione d’area ha parlato Michele Foletti. «Contrariam­ente a Plr e Ppd, non abbiamo fatto congiunzio­ni tecniche solo per la poltrona. Rappresent­iamo un’importante area politica che ora non ha voce». «Solo negli ultimi dieci anni i ticinesi hanno votato dodici volte no in altrettant­e consultazi­oni federali con temi europei», ha affermato da parte sua Sergio Morisoli ribadendo il suo essere «sovranista». Concetto fatto proprio anche da Lorenzo Quadri che ha definito «tandem euroturbo» il ticket Lombardi-Merlini e criticato le tasse ambientali.

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TI-PRESS Secondo al primo turno

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