Si affaccia l’ipotesi Clinton per le presidenziali 2020
Washington – E se tornasse Hillary Rodham Clinton? Non è ormai più un pettegolezzo: anche le maggiori testate americane avanzano l’ipotesi che la candidata democratica sconfitta da Donald Trump nelle presidenziali del 2016 possa ripresentarsi.
Vuoi perché Joe Biden, il solo dem che sembri in grado di contrastare il presidente in carica, è in difficoltà; vuoi perché l’ex segretario di Stato pare covare una certa voglia di regolare i conti con il gradasso che la batté (non nel voto popolare, in ogni caso). A favore di questa ipotesi deporrebbe un rinnovato attivismo di Clinton, dopo un lungo periodo di lontananza dalla scena.
Nel frattempo, un test ritenuto attendibile dell’orientamento degli elettori si terrà oggi in cinque Stati dell’unione. Elezioni locali, ma inevitabilmente interpretate come vaticinio per i mesi a venire.
Se non altro perché si tratta del primo voto dopo l’avvio dell’indagine per impeachment contro il presidente, e dalla
Virginia al Kentucky le elezioni non possono che trasformarsi in un vero e proprio referendum sul suo operato. In gioco c’è soprattutto la tenuta di Trump negli Stati del sud, che nel 2016, insieme a quelli industriali della Rust Belt, furono fondamentali per la sua elezione. Oltre al Kentucky, dove Trump vinse su Hillary Clinton con 30 punti di vantaggio, si eleggono i governatori in Mississippi e in Louisiana, che tre anni fa furono facilmente conquistati da Trump. Ma ora le cose potrebbero cambiare. Gli ultimi sondaggi indicano che nei tre Stati
sarà battaglia fino all’ultimo voto. In Kentucky il governatore uscente Matt Bevin, trumpiano di ferro, è dato alla pari col democratico Andy Beshear. Trump fiuta il pericolo e non a caso è volato nello Stato per salire sul palco dell’ultimo comizio di Bevin. Previsioni grame anche in Louisiana, dove il democratico John Bel Edwards è in vantaggio di addirittura 23 punti; e in Mississippi, dove il candidato repubblicano Tate Reeves è avanti solo di tre lunghezze. Per Trump si tratta di numeri preoccupanti che, se confermati nelle urne, graverebbero sulle sue chance di rielezione, nonostante i suoi sforzi di enfatizzare i record di Wall Street dopo gli ottimi dati sull’occupazione della scorsa settimana. Ma i repubblicani rischiano la sconfitta anche in Virginia e in New Jersey, dove si vota per rinnovare i parlamenti locali. Alla Casa Bianca si guarda con grande preoccupazione alle ultime rilevazioni da cui emerge che circa la metà degli americani è favorevole all’impeachment e pensa che il presidente vada rimosso dall’incarico. Ma è sempre meglio se sono gli elettori a farlo.