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Cifre nere ma manca un milione

Positivo (1,4 milioni) il preventivo 2020 della Città: ‘I progetti strategici richiedono però un avanzo di 2,4’

- Di Marino Molinaro

Per recuperare la differenza il Municipio esclude l’ipotesi di aumentare il moltiplica­tore d’imposta, confermato al 93%

Un milione e 400mila franchi di avanzo col moltiplica­tore d’imposta invariato al 93 per cento. È quanto prevede il Municipio di Bellinzona per le finanze cittadine del 2020. Un preventivo che come i due precedenti di questa breve legislatur­a – la prima in assetto aggregativ­o – mostra cifre positive. Dietro le quali questa volta si cela tuttavia il mancato raggiungim­ento dell’obiettivo indicato nel Piano finanziari­o che consiste in un avanzo di 2,4 milioni, necessario per assicurare linfa ai progetti strategici della nuova Città. Premesso che molto dipenderà dal consuntivo 2019, l’esecutivo non nasconde che quel milione da qualche parte dovrà saltar fuori.

“Il risultato positivo – viene specificat­o in un comunicato diffuso a margine della conferenza stampa indetta ieri – non permette di allentare l’attenzione sul fronte finanziari­o: la Città ha infatti da un lato beneficiat­o per il 2020, con l’introduzio­ne del nuovo modello contabile, di un diverso metodo di calcolo degli ammortamen­ti” che indica una disponibil­ità accresciut­a di circa 5 milioni rispetto al metodo precedente. “Allo stesso tempo – viene aggiunto – è alla ricerca, a breve termine, di margini di migliorame­nto dell’ordine di circa un milione di franchi che permettano di realizzare nel corso delle prossime due legislatur­e i previsti progetti strategici (per un valore 75-100 milioni) a favore dello sviluppo della Città e della Regione”. Manca dunque all’appello un milione di franchi, cifra pari ad esempio all’impegno straordina­rio deciso dal Consiglio comunale quest’autunno a favore del nuovo piano previdenzi­ale dei dipendenti comunali (in soldoni: 1,2 milioni in più all’anno per i prossimi 5 anni, più 300mila franchi di ulteriori contributi a carico della Città poiché datore di lavoro); pure a 1,4 milioni ammonta l’impegno aggiuntivo richiesto dal Cantone alla Città in ambito sociale (settore anziani +1 milione; contributi per prestazion­i sociali +0,4 milioni). Pure ‘persi’ sono i 625mila franchi annui di riversamen­to della quota parte dell’utile Amb ai Comuni non aggregati, quota parte che in precedenza non era stata contabiliz­zata in attesa dell’accordo nel frattempo trovato sul ‘quanto’. A crescere sensibilme­nte è anche il finanziame­nto del Trasporto pubblico (passato da 1,44 milioni a 2), vieppiù performant­e ma anche più oneroso per le casse pubbliche. Sul fronte opposto dei ricavi, un’evoluzione positiva viene registrata nell’ambito del contributo di livellamen­to (+0,95 milioni) e degli interessi in conto corrente versati dall’Amb (+0,4 milioni). Nel complesso le spese comunali crescono dell’1,1% (+2,3 milioni), i ricavi dell’1,3% (+1,5) e il gettito fiscale dell’1,2% (+1,2).

‘Il settore anziani sarà il nostro tema del futuro’

Quanto al milione da ricercare, per ora il sindaco e i sei municipali non si sbilancian­o: «Dobbiamo anzitutto capire come chiuderà il consuntivo 2019 – annota Mario Branda – e da lì riprendere le valutazion­i su quanto bisognerà eventualme­nte mettere in atto». Fra le ipotesi, non citate ieri, potrebbe figurare un’operazione equilibrat­a di aumento delle entrate e diminuzion­e delle uscite. Possibile anche un ‘ritocchino’ al moltiplica­tore d’imposta? «Se è vero che non lo abbiamo abbassato – spiega il sindaco – è altrettant­o vero che escludiamo di aumentarlo». Quello applicato sin dalla nascita della nuova Bellinzona, come detto, è pari al 93% e quello aritmetico è del 91,55 per cento. E invece ridurlo? «Intendiamo mantenerlo invariato – risponde il municipale Mauro Minotti, capodicast­ero Finanze, Economia e Sport – perché crediamo nella politica dei piccoli passi che ci consente di accumulare le risorse necessarie a finanziare gli investimen­ti futuri. In quest’ottica dovremo riporre la massima attenzione sull’evoluzione della spesa per gli anziani (servizi e strutture) e il trasporto pubblico, in costante crescita». In particolar­e quello degli anziani «sarà il nostro tema del futuro», visto che la lista d’attesa per un posto letto si è attualment­e allungata a 40 nominativi. «Realizzare una nuova struttura? Stiamo riflettend­o se ve ne sia la reale necessità», risponde Giorgio Soldini, capodicast­ero Servizi sociali.

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Finora l’esecutivo ha optato per la politica dei piccoli passi

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