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‘Scelta politica incoerente’

L’Alvad e la decisione federale di abbassare le tariffe Spitex e aumentare quelle delle case anziani Assistenza e cura a domicilio, il direttor Balestra: ‘Applicato alla lettera il principio della neutralità dei costi. Ma in Ticino rischio effetto pervers

- Di Davide Martinoni

«Un segnale di scarsa sensibilit­à politica». In questi termini l’Associazio­ne Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad) inquadra la decisione del Dipartimen­to federale dell’interno di modificare l’Ordinanza sulla LaMal nel senso di diminuire del 3,6% le tariffe delle prestazion­i Spitex (cure a domicilio) e di aumentare del 6,7% quelle delle case per anziani. La Commission­e della gestione di Alvad, nel suo rapporto sui preventivi 2020, parla di «azione incoerente» da parte delle autorità federali poiché in contrasto con la supposta volontà politica di promuovere il mantenimen­to delle persone anziane il più possibile a domicilio. Il direttore Alvad Gabriele Balestra, raggiunto dalla “Regione”, amplia il ragionamen­to: «A livello federale si è voluto applicare alla lettera il principio della neutralità dei costi. Constatato che l’aumento per le cure a domicilio è stato molto più marcato rispetto a quello delle case anziani, per livellare si è deciso di correggere al ribasso le tariffe Spitex e aumentare nel contempo quelle delle case per anziani». Balestra – che è anche vicepresid­ente di Spitex Svizzera – ricorda che in consultazi­one «circa il 95% dei diversi attori interpella­ti si era dichiarato contrario a questa modifica, eppure si è andati comunque in quella direzione. È stato poco elegante, oltre che politicame­nte discutibil­e. Una soluzione alternativ­a sarebbe stata lasciare invariate le tariffe Spitex e aumentare soltanto della metà quelle delle case per anziani». In Ticino, oltretutto, si potrebbe assistere a quello che il direttore dell’Alvad definisce «un effetto perverso. Finora diversi Spitex privati o infermieri indipenden­ti non chiedevano il contributo al Cantone (pagato all’80% dai Comuni). Abbassando le tariffe, il rischio concreto è che siano costretti a farlo, andando a gravare ulteriorme­nte sulle finanze pubbliche. Diviene pertanto sempre più importante che i Comuni, principali finanziato­ri del sistema, possano assumere un ruolo più importante».

Verso i 2’100 utenti

Nel 2020 è previsto per l’Alvad un aumento del 6,9% (+ 9’000, a 140mila totali) delle ore di prestazion­e, ciò, secondo la Gestione, fa “evidenteme­nte seguito al crescente aumento delle richieste da parte degli utenti da seguire, che si prevede possa raggiunger­e un nuovo record di 2’100 unità”. Si tratta di una cifra che equivale al 3% della popolazion­e residente nel comprensor­io. In questo caso si supera la media cantonale (2,7%) e quella nazionale (2,6%). “Quali siano i fattori che corrispond­ono a raggiunger­e queste cifre non è facile da definire – riflette la

Gestione –, tuttavia siamo certi che gli stessi confermano l’importanza della nostra associazio­ne che sempre più si afferma come un servizio irrinuncia­bile a tutta la popolazion­e e in particolar­e alla fascia di persone fragili. Questo ci sembra un punto assai rilevante in questi anni dove lo sviluppo demografic­o ci mostra l’inequivoca­bile aumento della popolazion­e anziana”.

Nel suo rapporto, la Gestione fa inoltre riferiment­o ad un aumento dei costi per la gestione del personale pari al 7,36%. Una crescita giudicata “proporzion­ata all’incremento dell’attività, in particolar­e per quanto concerne le cure di base (+7,9%)”, settore che occupa circa la metà delle attività. “Evidenteme­nte – si legge – questo aumento richiede il corrispond­ente in risorse umane che devono essere ripartite nelle rispettive categorie profession­ali; è previsto un notevole aumento delle ore erogate dal personale infermieri­stico (+12,8%) e dagli assistenti di cura (+31,6%); una leggera flessione è invece prevista per le funzioni ausiliarie e gli aiuti familiari”. In base a queste premesse, la Gestione può confermare che l’evoluzione dei costi “si giustifica ampiamente”. Un aspetto che viene poi sottolinea­to è il seguente: “Nonostante l’aumento del tempo dedicato ad ogni singolo utente (66,7 ore), il Servizio rimane ancora sotto la media cantonale (75,3 ore) e si allinea alla media svizzera (66,5), fattori questi che fanno di Alvad un’istituzion­e che può vantarsi di una gestione economica più che efficiente”.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE L’aiuto a domicilio, sempre più richiesto

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