Aeroporto, il Cantone c’è
In Gran Consiglio 57 voti favorevoli e 24 contrari ai sei milioni di franchi a sostegno di Lugano Airport Di fronte a una quarantina di dipendenti di Lasa, la società di gestione dello scalo ha ricevuto la ‘benzina’ necessaria. Ora occhi puntati sul Cons
Una quarantina di dipendenti della Lugano Airport Sa (Lasa), direzione compresa, è giunta ieri a Palazzo delle Orsoline con il pullman dal Luganese e ha partecipato alla seduta del Gran Consiglio. Alla fine le loro facce sorridenti hanno fatto intendere la soddisfazione per l’esito della decisione. Alla fine una larga maggioranza (57 favorevoli, 24 contrari) ha accolto la ricapitalizzazione di società e l’aumento della quota di partecipazione del Cantone nella Lasa dal 12,5 al 40 per cento. Respinta invece, più o meno con gli stessi numeri, la richiesta di rinvio della trattanda a dopo il voto in Consiglio comunale a Lugano (in programma lunedì 25 novembre).
Tutto come da copione, dunque. E ora si guarda al legislativo cittadino, dove gli schieramenti sono però ancora ‘fluidi’, (in particolare quelli delle sezioni luganesi di Ppd e Plr) anche se il risultato di ieri sicuramente influenzerà anche quello del Consiglio comunale di Lugano. Numerosi gli interventi. Riassumendo, i rappresentanti di Verdi, Ps, Pc e Mps hanno espresso posizioni critiche riguardo al messaggio governativo, considerandolo alla stregua di ‘un atto di fede’ alla luce della realtà di oggi che è senza alcun volo di linea, per cui gli investimenti, anche per la crisi degli aeroporti regionali, non sono giustificati. Nemmeno il rapporto di minoranza (relatrice la Ps Anna Biscossa) ha avuto fortuna. Chiedeva fra l’altro di rinunciare all’aumento di capitale del Cantone in Lasa e proponeva un piano sociale e il ricollocamento della maggioranza di dipendenti che con l’opzione solo aviazione generale resterebbero a piedi. Avrebbe assicurato una transizione verso la gestione privata dell’aeroporto per la quale si sarebbero stanziati 8 milioni di franchi (di cui 7 a carico della città di Lugano). Voci critiche si sono levate anche dagli esponenti di Verdi, Mps e Pc.
‘Traditi e pugnalati da Swiss’: Zali ha chiesto e ottenuto tempo e il via libera al credito
Dopo una lunga e appassionata discussione è invece giunto il via libera allo stanziamento di un credito di investimento di 2,4 milioni di franchi per la seconda ricapitalizzazione di Lasa. Non solo. Ne è stato concesso un altro di 920’000 per la copertura della quota parte delle perdite cumulate a bilancio di Lasa previste a fine 2019 eccedenti l’attuale capitale azionario. Approvato pure il credito di 520’000 (in totale 2,6 milioni) a gestione corrente per coprire la quota parte delle previste perdite di esercizio di Lasa per i prossimi anni. Il via libera è stato assicurato dai gruppi Plr, Ppd, Lega e Udc. Unanimi sono state le voci dei deputati: “L’aeroporto ha una valenza cantonale e va sostenuto”. “Traditi e pugnalati da Swiss”: così il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali ha interpretato il disimpegno della ex campagnia di bandiera che ha rinunciato alla concessione federale per il collegamento con Zurigo. «Abbiamo bisogno di tempo, che non avremmo senza una ricapitalizzazione di Lasa, per capire le intenzioni dei privati che vorrebbero partecipare alla gestione dello scalo e per riuscire forse a ristabilire il volo di linea con Ginevra. L’unica ragione per il no sono le difficoltà che sta vivendo Lasa attualmente. Però questo messaggio non è un atto di fede». La posizione e l’intervento di Zali al termine della discussione ha fatto breccia e ha raccolto il sostegno allo scalo.