Taxi, uno su due non in regola
Il controllo annuale della Polizia comunale di Lugano ha riscontrato numerose ‘anomalie’ Dal mancato rispetto dell’Ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo al veicolo non in regola alla mancata esposizione delle cosiddette placche
Uno su due, o per essere più precisi il 54,5%. Sono cifre che portano a riflettere, soprattutto in materia di sicurezza verso gli utenti, quelle raccolte dalla Polizia della Città di Lugano durante l’annuale controllo dei taxi con concessione comunale. Cinque su dieci non sarebbero cioè risultati in regola. Su 78 concessionari, infatti, per un totale di 88 unità controllate (in quanto alcuni tassisti svolgono l’attività anche con un secondo veicolo), sono stati adottati ben 48 provvedimenti: una procedura disciplinare e 19 procedure ordinarie in materia di Ordinanza cantonale sulla durata del lavoro e del riposo, 3 verbali d’interrogatorio con relativo rapporto per infrazioni legate sempre a questa legge, 2 multe per violazione all’Ordinanza municipale sul servizio taxi e 23 citazioni per ulteriori verifiche. «A incidere sull’importante numero di provvedimenti – ci spiega da noi contattato Andrea Marescalchi, capo della Sezione amministrativa della Polizia di Lugano – il non rispetto dei turni di lavoro e riposo, tanto giornalieri quanto settimanali. Quando verifichiamo un non rispetto dell’ordinanza trasmettiamo il tutto alla Sezione cantonale della circolazione che si occupa poi dell’invio delle contravvenzioni». Un’ordinanza che impone per le imprese di tassì una durata massima della settimana lavorativa di 53 ore con una serie di pause per il riposo dell’autista imposte per legge in modo dettagliato.
Una ventina le citazioni. Un paio di esempi? Gomme lisce e specchietto laterale rotto.
Più turni, dunque, e meno ore per il sonno e per i giorni di libero da una parte, e multe staccate, dall’altra, anche per non essere risultati in regola con l’Ordinanza municipale. Cosa significa in generale? «Di principio – ci illustra la casistica il responsabile – sono indicazioni che riguardano la concessione comunale. Porto un esempio, i taxi devono avere il tariffario ben esposto, non solo per loro stessi ma anche per i passeggeri. Cosa che, nei nostri controlli, succede raramente... Oppure il fatto che l’ordinanza impone la presenza sull’auto di due ‘placche’ (che comportano il riconoscimento dei taxi di tipo A o B) e invece se ne trova solo una». Il riconoscimento del tipo di taxi è, infatti, importante per la circolazione stradale: «Principalmente perché i taxi A – annota Marescalchi – hanno delle agevolazioni sulla circolazione in quanto beneficiano dell’utilizzo di alcune corsie dei bus o di sosta sull’area pubblica, pensiamo al piazzale della stazione ferroviaria di Lugano, alle postazioni di piazza Manzoni o quelle di via Pretorio dedicate unicamente a loro». A Lugano, secondo l’ultimo conteggio reso noto dalla Polizia comunale nel comunicato stampa inviato alle redazioni, i taxi al beneficio di una concessione di tipo A sono 19, mentre quelli titolari di una concessione di tipo B sono 59.
Infine, tornando ai provvedimenti che hanno dato ‘luce rossa’ ai tassametristi indisciplinati, ben 23 sono le citazioni per ‘ulteriori verifiche’, circa la metà del totale di provvedimenti. Di cosa si tratta? «S’intendono in generale i controlli effettuati sul veicolo vero e proprio – puntualizza il nostro interlocutore –, pensiamo alle gomme lisce, a uno specchietto laterale rotto. I tassisti devono dunque recarsi dal garagista, mettere in regola quanto contestato e ripresentarsi al controllo».