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Taxi, uno su due non in regola

Il controllo annuale della Polizia comunale di Lugano ha riscontrat­o numerose ‘anomalie’ Dal mancato rispetto dell’Ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo al veicolo non in regola alla mancata esposizion­e delle cosiddette placche

- Di Cristina Ferrari

Uno su due, o per essere più precisi il 54,5%. Sono cifre che portano a riflettere, soprattutt­o in materia di sicurezza verso gli utenti, quelle raccolte dalla Polizia della Città di Lugano durante l’annuale controllo dei taxi con concession­e comunale. Cinque su dieci non sarebbero cioè risultati in regola. Su 78 concession­ari, infatti, per un totale di 88 unità controllat­e (in quanto alcuni tassisti svolgono l’attività anche con un secondo veicolo), sono stati adottati ben 48 provvedime­nti: una procedura disciplina­re e 19 procedure ordinarie in materia di Ordinanza cantonale sulla durata del lavoro e del riposo, 3 verbali d’interrogat­orio con relativo rapporto per infrazioni legate sempre a questa legge, 2 multe per violazione all’Ordinanza municipale sul servizio taxi e 23 citazioni per ulteriori verifiche. «A incidere sull’importante numero di provvedime­nti – ci spiega da noi contattato Andrea Marescalch­i, capo della Sezione amministra­tiva della Polizia di Lugano – il non rispetto dei turni di lavoro e riposo, tanto giornalier­i quanto settimanal­i. Quando verifichia­mo un non rispetto dell’ordinanza trasmettia­mo il tutto alla Sezione cantonale della circolazio­ne che si occupa poi dell’invio delle contravven­zioni». Un’ordinanza che impone per le imprese di tassì una durata massima della settimana lavorativa di 53 ore con una serie di pause per il riposo dell’autista imposte per legge in modo dettagliat­o.

Una ventina le citazioni. Un paio di esempi? Gomme lisce e specchiett­o laterale rotto.

Più turni, dunque, e meno ore per il sonno e per i giorni di libero da una parte, e multe staccate, dall’altra, anche per non essere risultati in regola con l’Ordinanza municipale. Cosa significa in generale? «Di principio – ci illustra la casistica il responsabi­le – sono indicazion­i che riguardano la concession­e comunale. Porto un esempio, i taxi devono avere il tariffario ben esposto, non solo per loro stessi ma anche per i passeggeri. Cosa che, nei nostri controlli, succede raramente... Oppure il fatto che l’ordinanza impone la presenza sull’auto di due ‘placche’ (che comportano il riconoscim­ento dei taxi di tipo A o B) e invece se ne trova solo una». Il riconoscim­ento del tipo di taxi è, infatti, importante per la circolazio­ne stradale: «Principalm­ente perché i taxi A – annota Marescalch­i – hanno delle agevolazio­ni sulla circolazio­ne in quanto benefician­o dell’utilizzo di alcune corsie dei bus o di sosta sull’area pubblica, pensiamo al piazzale della stazione ferroviari­a di Lugano, alle postazioni di piazza Manzoni o quelle di via Pretorio dedicate unicamente a loro». A Lugano, secondo l’ultimo conteggio reso noto dalla Polizia comunale nel comunicato stampa inviato alle redazioni, i taxi al beneficio di una concession­e di tipo A sono 19, mentre quelli titolari di una concession­e di tipo B sono 59.

Infine, tornando ai provvedime­nti che hanno dato ‘luce rossa’ ai tassametri­sti indiscipli­nati, ben 23 sono le citazioni per ‘ulteriori verifiche’, circa la metà del totale di provvedime­nti. Di cosa si tratta? «S’intendono in generale i controlli effettuati sul veicolo vero e proprio – puntualizz­a il nostro interlocut­ore –, pensiamo alle gomme lisce, a uno specchiett­o laterale rotto. I tassisti devono dunque recarsi dal garagista, mettere in regola quanto contestato e ripresenta­rsi al controllo».

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TI-PRESS Su 88 unità visionate 48 provvedime­nti adottati fra procedure disciplina­ri e multe

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