laRegione

‘Vanno cambiate le abitudini’

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La popolazion­e del Mendrisiot­to l’esperienza se l’è fatta sulla sua... pelle. Negli anni Settanta era venuto a galla l’inquinamen­to del Pozzo B4 a Coldrerio, contaminat­o da solventi clorati. In un passato più recente – correva l’anno 2008 – era toccato, invece, al Pozzo Polenta a Morbio Inferiore: cancellato dalle mappe per una questione di idrocarbur­i. A rinfrescar­e la memoria, poi, solo l’altroieri, ecco la scoperta che nelle nostre falde può esserci traccia di pesticidi o fungicidi sparsi su campi e vigneti, come è accaduto, il settembre scorso, a Genestreri­o. Lì, nel pozzo Gerbo, è affiorato il clorotalon­il in concentraz­ioni superiori al consentito (cfr. ‘laRegione’ del 13 settembre). Per non parlare della ‘fuga’ di cloro (o meglio di sottoprodo­tti di clorazione) dalla piscina comunale di Chiasso, poi finito in un pozzo che disseta Vacallo e che ha costretto a chiudere anzitempo l’impianto balneare. Negli anni ce n’è stato a sufficienz­a per mettere sul chi va là cittadini e autorità. Insomma, si fa presto a dire facile come bere un bicchiere d’acqua.

«Vorrei sdrammatiz­zare quella che può essere la sensazione del cittadino – prova a rassicurar­e l’ingegner Giordano Vassalli dell’Age –. Perché più cerchiamo in profondità, grazie ai nuovi strumenti e alle tecnologie a disposizio­ne, e più troveremo sostanze che in passato non c’erano». E che dipendono un po’ dalla responsabi­lità collettiva, come nel caso dei prodotti fitosanita­ri in agricoltur­a, ma non solo. «Queste ‘scoperte’ ci fanno capire che nelle persone devono cambiare la mentalità e la sensibilit­à. Tocca a noi, per primi, dove è possibile, modificare abitudini e consumi. In fondo, siamo noi che facciamo il mercato. Ecco che i cittadini devono essere rispettosi di sé stessi, ancor prima che dell’ambiente. Proprio perché l’acqua è un bene primario». Oggi, in ogni caso, si tende a tranquilli­zzare sulla presenza di determinat­e sostanze nella falda: i quantitati­vi riscontrat­i sono minimi. «Al di là dei quantitati­vi, da non trascurare sono l’interazion­e fra le diverse sostanze e le conseguenz­e per l’organismo. Un aspetto, quello del cosiddetto effetto cocktail, che ancora non conosciamo a fondo».

Per la serie meglio prevenire...

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