‘E se fosse toccato a vostro figlio?’
“Monsignor Preynat. Mi chiamo Thony e ho fatto parte della truppa dei lupetti di Saint Luc, dall’87 al ‘90, tra i sette e i dieci anni. Grazie al lavoro fatto col mio psicologo, oggi so di aver fatto parte degli sfortunati bambini che lei ha traumatizzato con le sue azioni perverse e distruttive. Ci ho messo ventisei anni”.
La lettera aperta a ‘Père Bernard’, come affettuosamente chiamato dai parrocchiani della chiesa Saint-Luc de SainteFoy-lès-Lyon, è tra i documenti più toccanti pubblicati su www.laparoleliberee.fr, sito dell’associazione creata nel dicembre del 2015 per aprire il vaso di Pandora e il cui avatar recita: “E se fosse toccato a vostro figlio?”. Preynat, 75 anni, uomo definito “carismatico”, capace di farsi invitare a cena dai familiari delle sue prede come si legge in molti dei copioni del pedofilo della porta accanto, non ha mai contestato i fatti; ridotto allo stato laicale in luglio, e anche se la maggior parte dei reati è caduta in prescrizione, il religioso è atteso il 13 dicembre in aula a Lione per rispondere di aggressione sessuale ai danni di oltre 70 vittime identificate da La Parole libérée. Nelle aule di tribunale hanno già messo piede Régine Maire e soprattutto il cardinal Philippe Barbarin, condannato in marzo a sei mesi di carcere con la condizionale per “omessa denuncia di aggressioni sessuali su minori”, in attesa del processo d’appello che si terrà il prossimo 28 novembre; poco dopo la sentenza, Barbarin ha presentato le sue dimissioni a Papa Francesco, che invocando la presunzione d’innocenza l’ha invitato “a prendere la decisione migliore per la vita della diocesi”. Da cui, il ritiro (temporaneo?), il mantenimento della carica di arcivescovo titolare e la cessione della guida a un amministratore apostolico. Ma l’aver trascinato davanti alla giustizia protagonista e complici silenziosi non è il solo risultato dell’associazione. Nel novembre del 2018 a Lourdes, più di cento vescovi francesi hanno votato l’istituzione di un comitato indipendente incaricato di indagare sulla pedofilia nella Chiesa dal 1950; nell’agosto dello stesso anno, inoltre, il limite della prescrizione per reati di tale portata è passato da 20 a 30 anni. La mancata comunicazione dell’abuso sui minori, ora, è considerato un reato ancora in corso.