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‘Ci avrei messo la firma’

Lo sguardo a ritroso sul 2019 di Belinda Bencic, reduce dalla semifinale di Shenzhen: due tornei vinti, una ‘semi’ Slam

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Stanca, ma soddisfatt­a. È così che Belinda Bencic ha fatto ritorno a casa, reduce dalle Wta Finals di Shenzhen, archiviate con la semifinale persa contro l’ucraina Elina Svitolina, poi sconfitta in finale da Ashleigh Barty.

La 22enne si rallegra all’idea di non avere nulla da fare, per qualche giorno, al termine di una stagione che l’ha vista vincere due tornei (Dubai e Mosca), raggiunger­e la prima semifinale Slam della carriera agli Us Open, tornare nella Top-10 delle gerarchie mondiali, e partecipar­e – anche in questo caso per la prima volta – al gran ballo finale riservato alle otto migliori tenniste della stagione. Insomma, per Belinda (Wta 8) il 2019 è stato un anno oltremodo positivo. «Se qualcuno mi avesse paventato una stagione così – ha confermato la sangallese all’aeroporto di Zurigo, in attesa di ripartire per Bratislava – avrei messo la firma immediatam­ente. L’obiettivo di inizio anno era il ritorno nelle prime trenta. Fossi anche solo entrata nelle venti, sarebbe già stato un risultato eccezional­e».

È andata meglio di così. Dopo due anni segnati da problemi fisici e di salute, con il crollo in classifica giù fino alla 318esima posizione, è tornata dove già era stata, a 16 anni, in veste di talento emergente. «Il traguardo che più mi ha fatto piacere è la vittoria di Mosca».

Il ruolo chiave di Melanie

Un torneo al quale è approdata con un po’ di fortuna, grazie a una wild-card, con la quale ha potuto evitare le qualificaz­ioni. Ha colto l’attimo, e grazie all’accesso alla finale ha staccato all’ultimo istante un biglietto per il Masters di Shenzhen. Alla sua prima partecipaz­ione ha vinto due delle tre partite del girone, si è portata in semifinale dove ha ceduto ai crampi e a Svitolina, in quella che Belinda ha definito «la classica partita di troppo». Papà Ivan ritiene che i risultati della sua protetta siano riconducib­ili al lavoro svolto negli anni. In particolar modo a quello di Melanie Monitor, mamma di Martina Hingis, che per molte stagioni le ha fatto da coach. «Melanie – ha spiegato il coach di Belinda – merita che il suo apporto sia reso pubblico, che quanto ha fatto le sia riconosciu­to da tutti. È lei ad aver fatto la grande parte del lavoro, il mio contributo è molto inferiore al suo».

Il futuro prossimo di Belinda prevede due settimane di scarico totale e di riposo. La prima la trascorrer­à a Bratislava, dal compagno nonché preparator­e atletico Martin Hromkovic, dopo di che farà ritorno in Svizzera, per stare con la famiglia e con gli amici. Dopo due settimane riprenderà la preparazio­ne atletica, mentre la racchetta la riprenderà in mano a inizio dicembre. Entro la data del rientro in campo dovrebbe sparire l’infiammazi­one al piede che la infastidis­ce da tempo e la costrinse al ritiro in agosto, a Cincinnati, per poi ripresenta­rsi a Shenzhen, nel primo incontro di girone contro Ashleigh Barty, e in semifinale contro Elina Svitolina, match nel quale ha lamentato anche problemi alla schiena e crampi, ovvero acciacchi di fine stagione. «Non mi posso lamentare, sono problemi che possono sorgere, al termine di annate particolar­mente cariche. Sono libera di gestire la mia agenda e di programmar­e i tornei come credo, ma grazie alla buona classifica potrò permetterm­i di essere maggiormen­te selettiva, e di concedermi qualche pausa, di tanto in tanto».

Per Belinda la prossima stagione scatterà al torneo di Brisbane. Una rampa di lancio inedita, dopo che negli ultimi anni aveva sempre debuttato a Perth, nella Hopman Cup, in coppia con Roger

Federer. Con grande successo. A Brisbane, la sangallese preparerà gli Australian Open, il primo vero grande appuntamen­to di una stagione che tra le scadenze da non perdere prevede anche i Giochi olimpici. «Tokyo è un appuntamen­to di enorme importanza, lo considero alla stregua di un quinto Slam», ricorda Belinda, la quale fu costretta a rinunciare all’edizione del 2016 di Rio per problemi di salute.

Quanto all’ipotesi di disputare il misto con Roger Federer, Bencic si è smarcata sorridendo, con un diplomatic­o «la decisione non spetta a me».

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KEYSTONE Con questa determinaz­ione anche nel 2020, così ne vedremo delle belle

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