Un muro, tra Acb e Lugano
Non è mancata qualche scintilla nella terza riunione del nuovo comitato del Team Ticino tenutasi ieri sera nella sede della Federazione ticinese di calcio a Giubiasco. Oltretutto ad alimentare un fuoco mai spento in particolare tra Fc Lugano e Ac Bellinzona, ci ha pensato anche il caso Jacobacci, allenatore dei granata “prelevato” dai bianconeri per sostituire Celestini con strascico polemico culminato con Renzetti ad affermare in diretta tv che l’allenatore bernese “non lo pagava il Bellinzona ma la disoccupazione”. Una questione che il rappresentante dell’Acb in seno all’Associazione del calcio d’élite giovanile ticinese Flavio Facchin assicura essere rimasta «fuori dalla riunione, in quanto non c’entra nulla con le questioni del Team – ci ha spiegato –. Come club ci teniamo però a precisare che se è vero che la disoccupazione versava un contributo – cosa che tra l’altro non abbiamo mai nascosto e non sono nemmeno sicuro che non capiti più ora –, questo tra salario e benefit era ben inferiore alla metà della cifra totale. Per cui non è vero che il Bellinzona non pagava il suo allenatore». Anche il presidente del Lugano e dello stesso Team Ticino Angelo Renzetti ha confermato che della questione non si è parlato, ma questo non significa che sia filato tutto liscio, anzi... «Sono molto deluso, perché l’Acb continua a porsi in maniera per nulla costruttiva. La precedente gestione ha lasciato un debito di 200’000 franchi che noi saremmo anche disposti a coprire con la nostra quota parte che tra l’altro è più della metà, ma solo se anche il Bellinzona farà lo stesso, cosa che per il momento non sembra nelle loro intenzioni. E non è l’unico comportamento negativo, sembra di parlare con un muro». Lugano che tra l’altro ha nel frattempo incontrato l’Asf come richiesto da quest’ultima nella lettera inviata ai bianconeri a settembre, nella quale si evidenziavano manchevolezze nelle categorie giovanili FE 13 e FE 14 e una collaborazione non totale all’interno del partenariato. «Quello sì, che è stato costruttivo di incontro e stasera ne abbiamo riportato i contenuti al comitato», ha tagliato corto Renzetti.
A proposito di aspetti tecnici, il direttore Massimo Immersi ha presentato una sua relazione dettagliata, che viste le tensioni interne sembra però (ahinoi) passare in secondo piano.
Così il prossimo e decisivo appuntamento per le sorti dell’associazione e forse del calcio ticinese, sarà quello del 14 novembre in Pretura a Bellinzona, dove Fcl e Acb si ritroveranno davanti al giudice per due delle tre istanze di conciliazione aperte, ossia quella con cui i granata chiedono l’annullamento dello statuto votato lo scorso luglio e quella contro la revoca della cessione di credito concessa dal vecchio comitato ai granata relativamente ai 600mila franchi del fondo di solidarietà Uefa destinato alla formazione e incassato dal club sottocenerino.