‘Sarebbe una causa senza vincitori’: scoppia la pace tra Woody Allen e Amazon
Woody Allen e Amazon studios siglano la pace mettendo fine alla causa da 68 milioni di dollari intentata dal regista in febbraio per la cancellazione del contratto per la produzione/distribuzione di quattro suoi film, compreso ‘A Rainy Day in New York’, circolato in Italia con altro distributore. I termini dell’accordo non sono noti. Stando al sito Deadline, secondo i legali andando avanti con la causa “alla fine non ci sarebbero stati vincitori”. Il regista aveva accusato la compagnia di Jeff Bezos di aver “cercato scuse facendo riferimento alle accuse senza senso vecchie di 25 anni, note ad Amazon e al pubblico prima dell’intesa”. La società aveva replicato che la decisione era legata a nuove accuse contro Allen di aver molestato la figlia adottiva Dylan Farrow quando aveva 7 anni, ai controversi commenti sul movimento #Metoo e al rifiuto di grandi star a lavorare o essere associate con lui. Elementi che avevano spinto gli editori a rifiutare anche il libro di memorie del regista. Le accuse di molestie, negate da Allen, non sono mai state provate in tribunale. Il premio Oscar aveva espresso “perplessità” anche sul movimento #Metoo, allertando sulla “atmosfera da caccia alle streghe” in cui “un uomo in un ufficio che strizza l’occhio a una donna deve chiamare l’avvocato”. Per il colosso di Bezos, “in un contesto più ampio, le azioni di Allen e le loro conseguenze a cascata hanno fatto sì che Amazon non avrebbe mai potuto ricevere i benefici dell’accordo pluriennale”, giustificando la rottura del contratto. Ma ora a prevalere è il “lieto fine”.