800 posti di tirocinio in più
Dal governo cinque misure per aumentare, entro il 2023, le possibilità di apprendistati in azienda Dal Decs più spinta alla formazione duale. Bertoli: un incremento nell’interesse di tutti, fondamentale aiutare i giovani.
Era un refrain che accompagnava ogni campagna di collocamento a tirocinio, quello dei pochi posti disponibili per chi vuole intraprendere un apprendistato. La speranza del Dipartimento educazione, cultura e sport è che questa rimanga storia del passato. Perché le misure promesse in luglio dal direttore del Decs Manuele Bertoli sono arrivate, e l’intenzione è quella di «creare ulteriori 800 posti di apprendistato in azienda entro il 2023, per riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta nel settore». Cinque misure – il progetto è stato denominato ‘Più duale’ – contenute in un messaggio governativo che il Consiglio di Stato ha licenziato la scorsa settimana, e che sono state presentate ieri alla stampa. Il primo punto è la stesura di una Carta del partenariato della formazione professionale in Ticino, denominata ‘Insieme verso l’obiettivo’. Sarà elaborata in collaborazione tra la Divisione della formazione professionale e le Organizzazioni del mondo del lavoro, con l’obiettivo di formalizzare l’impegno comune per raggiungere gli obiettivi. Verrà rivista la campagna per la raccolta di posti di apprendistato vacanti nelle aziende, «con il tentativo di anticiparla come fanno già molti Cantoni» rileva Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale. Introducendo gradualmente alcuni interventi come l’ampliamento del numero delle aziende contattate, l’utilizzo di una piattaforma online e lo sfruttamento dei servizi della nuova Città dei mestieri che aprirà nel gennaio 2020 a Bellinzona. L’obiettivo, prosegue Colombo, e siamo alla terza misura, «è di rendere ancora più virtuosa l’Amministrazione cantonale come azienda formatrice, ampliando il numero di posti offerti diversificando e ampliando le professioni nelle quali sarà possibile svolgere una formazione di base: l’auspicio è raggiungere una quota del 4-4,5% dei posti autorizzati per impiegati». Però, riconosce il Decs, le aziende vanno sostenute in questa azione. E quindi, via libera allo snellimento burocratico e alla digitalizzazione dei processi amministrativi, stimolando e creando «reti di aziende in settori che saranno definiti insieme». Ma non solo: «Oggi le aziende devono stipulare tutti i contratti in forma cartacea – spiega il direttore della Divisione della formazione professionale –. In futuro, grazie alla digitalizzazione, sarà possibile fare tutto online». Infine, per questo ambizioso progetto il Consiglio di Stato, tramite il Decs, «intende coinvolgere la Commissione di gestione del Fondo cantonale per la formazione professionale per valutare e proporre misure operative a supporto o complemento di quanto prevede mettere in campo il Cantone, se necessario agendo anche sull’aliquota contributiva per finanziarle».
Nel 2019 le aziende che hanno fornito posti di apprendistato sono state 1’477 sulle circa 5’000 autorizzate. Un numero «appena sufficiente», ricorda Bertoli, comunicando come «sono rimasti disponibili solo 11 posti». I datori di lavoro, annota, «alzano sempre più l’asticella delle aspettative, e noi con queste prime misure vogliamo aiutare chi fa fatica a trovare la propria strada, chi per la scarsità di posti disponibili ripiega su professioni lontane dai propri desideri». È fondamentale aumentare i posti, rimarca Bertoli, «perché è un fattore importante nella lotta al rischio di esclusione», e una prima tappa verso «l’obiettivo di raggiungere il 95% di persone con un diploma di livello secondario per il quale verso fine anno è previsto un ulteriore messaggio dal Consiglio di Stato». Questi 800 posti in più, conclude, «non ci porteranno in alto nelle graduatorie, ma aiuteranno, e sono realistici rispetto alle potenzialità e ai bisogni».