Ora Sánchez cerca alleati a sinistra
Madrid – Pedro Sánchez e il Psoe possono dire di aver vinto le elezioni. Ma ancora una volta i 120 seggi conquistati non bastano per sciogliere il rebus che è diventato la formazione del governo spagnolo. Esclusa una coalizione con il Partito popolare, e impossibile un esecutivo monocolore, l’alternativa è un governo che raccolga voti a sinistra. Senza avere la garanzia che bastino, e senza che vi sia una comune visione politica che lo giustifichi.
La prima vittima eccellente del voto di domenica è caduta: Albert Rivera, leader di Ciudadanos praticamente dalla sua nascita nel 2006, ha annunciato l’abbandono della politica, dopo la débâcle subita dal suo movimento. Pedro Sánchez stesso è uscito ridimensionato dallo scrutinio. Il Psoe, è vero, è rimasto il primo partito, ma ha perso tre seggi e la scommessa di raggiungere l’autosufficienza in termini di seggi è stata persa, come era largamente prevedibile, del resto.
Deve trovare qualcuno con cui governare. “La palla sta nel campo di Sánchez adesso, deve decidere cosa fare”, ha detto il leader popolare Pablo Casado. “Noi non scommettiamo su un governo di grande coalizione. Scommettiamo su un governo progressista. Ci impegniamo a lavorare affinché si avvii quanto prima”, ha replicato il suo segretario organizzativo del Psoe José Luis Ábalos.
Con l’impegno, intanto, “che non ci sia un altro voto”, e nella consapevolezza che davanti al nuovo scenario bisognerà ricorrere a un bagno di realismo, coinvolgendo anche i partiti minori. La strada è strettissima ma questa volta a sinistra Sánchez trova la disponibilità di Podemos, il cui leader Pablo Iglesias ha parlato di un governo di coalizione come una “necessità storica”, aggiungendo di essere anche disposto a lasciarsi alle spalle il braccio di ferro dei mesi scorsi con il leader socialista. È noto dai fatti degli ultimi sei mesi che in assoluto non sarebbe la strada preferita da Sánchez. Ma ora i socialisti non possono più permettersi di fare gli schizzinosi: “Siamo aperti all’ascolto. Siamo ad una tappa nuova e bisogna adattarsi alla nuova realtà”. E Ciudadanos? Ridotto a dieci seggi può solo cercare di essere notato. Mentre Vox si gode l’exploit. Santiago Abascal ha ribadito la sua posizione: “Gli spagnoli ci hanno votato per fare opposizione”. La rendita migliore, per ora.