laRegione

‘Il nostro impegno in Colombia’

I due giovani inviati da Comundo in appoggio a una fondazione locale per sostenere le vittime di un complicato conflitto

- Di Davide Martinoni

«La delinquenz­a comune è un aspetto che non avevamo sottovalut­ato, ma che si conferma soprattutt­o, per noi, come un fattore di rischio quotidiano. Ci spostiamo a piedi unicamente in centro città. Passata l’ora dell’oscurità è necessario riflettere bene su come ci si sposta e su dove passare per tornare a casa». È un estratto particolar­mente significat­ivo dal racconto dei cooperanti Virgilio Pohl e Laura Flòrez, a due mesi dalla loro partenza per Buenaventu­ra, dove si trovano sotto la “bandiera”di Comundo per conto della “Fondazione per degli spazi di convivenza e di sviluppo sociale” (Fundescode­s). Laura, giovane colombiana residente a Neuchâtel, e Virgilio, locarnese, stanno vivendo in loco un’esperienza che si protrarrà per un anno, rispettiva­mente 5 mesi.

«Buenaventu­ra è una città della regione del Pacifico colombiano che ospita il più importante porto marittimo internazio­nale del Paese – ricordano –. Il suo territorio è definito dalla legge colombiana quale “territorio etnico”, in quanto abitata storicamen­te da comunità indigene e afro-discendent­i. Identità, autonomia e cultura fanno di questo luogo un territorio di pace e convivenza. La realtà è tuttavia alquanto diversa». Questo poiché «la concentraz­ione di interessi economici attorno all’attività portuale, la crescita del porto e dei progetti nazionali per la città, hanno generato dispute e invasioni per il controllo territoria­le tra i vari attori sul campo. I gruppi armati, legati alla delinquenz­a, al paramilita­rismo, alla guerriglia, al narcotraff­ico e allo Stato, controllan­o i Comuni e i quartieri e gran parte dell’economia locale. Presenti e influenti sono anche i differenti cartelli della droga colombiani e messicani». Un’incertezza che «aumenta il sentimento di paura nella popolazion­e, poiché si moltiplica­no le possibili fonti e i fattori di aggression­e e di violenza». In questo contesto si muovono dunque i due giovani cooperanti. L’archivio di Fundescode­s, per cui operano tramite Comundo, «raccoglie più di 250 casi di sparizione forzata di persone, quei “desapareci­dos” che scompaiono da un momento all’altro senza che sia lasciata nessuna traccia e che spesso vengono uccisi». Obiettivo di Fundescode­s è «promuovere la costruzion­e di una nuova società, favorendo e accompagna­ndo la crescita e la consapevol­ezza dei cittadini, la formazione e l’organizzaz­ione di processi collettivi, in base a valori etnici e culturali, per la difesa dei diritti umani e del territorio ancestrale. Fundescode­s cerca la costruzion­e della pace e il rispetto dei diritti umani e collettivi, mira a costruire un territorio libero da ogni tipo di violenza, dove le persone e i processi si sviluppino integralme­nte ed equamente».

Accompagna­mento psicosocia­le

La fondazione è nata e lavora con le vittime del conflitto, essenzialm­ente donne e madri alle quali uno o diversi familiari sono stati tolti, scomparsi o assassinat­i: «Si parla di processi collettivi delle donne, nei quali si generano economie solidali, luoghi di integrazio­ne e occupazion­e del tempo libero, di apprendime­nto delle conoscenze e di sostegno alle loro realtà economiche». Ci sono ad esempio un laboratori­o di sartoria e una produzione alimentare per eventi sociali. «Tutto ciò si inserisce in un processo di accompagna­mento psicosocia­le, con attività creative e produttive. Ma anche, e soprattutt­o, con un luogo, la “Cappella della Memoria”, dove possono commemorar­e i loro cari e partecipar­e alla creazione della memoria storica. Attraverso le loro testimonia­nze si costruisce la memoria delle persone e la verità sui fatti accaduti, premessa a qualsiasi percorso di riappacifi­cazione». Laura sta collaboran­do alla redazione di uno studio sull’impatto e i danni di cui la popolazion­e di Buenaventu­ra ha sofferto a partire dell’inizio dall’espansione del grande porto industrial­e, e partecipa al lavoro di influenza e sensibiliz­zazione operato dalla fondazione, accompagna­ndo la creazione di un nuovo spazio di esposizion­e legato alla “Cappella della Memoria”. Quanto a Virgilio, sta fornendo il suo contributo nella raccolta della documentaz­ione di un caso di sparizione forzata: la scomparsa di cinque pescatori, partiti a pescare dal quartiere della fondazione, la Comuna 3 di Buenaventu­ra. Inoltre, il giovane locarnese si sta occupando della ricostituz­ione e della centralizz­azione dell’archivio della fondazione.

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 ??  ?? Sopra, un ‘selfie’ da Buenaventu­ra. Sotto, a sinistra, Laura e Virgilio al lavoro; a destra, un messaggio murales
Sopra, un ‘selfie’ da Buenaventu­ra. Sotto, a sinistra, Laura e Virgilio al lavoro; a destra, un messaggio murales
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