laRegione

Alla ricerca dell’equilibrio

- Di Danilo Forini, vicepresid­ente Ps Bellinzona

I rappresent­anti del partito liberale sono sul piede di guerra. Dal “#facciamolo” che poi non si è fatto si è passati al “combattere”, che evoca accostamen­ti a metà strada tra il tutto sommato innocuo “fight” di un famoso videogioco degli anni 90 e un più inquietant­e “vincere” di qualche decennio prima. Così, il presidente Bixio Caprara, durante il comitato cantonale di settimana scorsa se l’è presa un po’ con tutti, ma soprattutt­o con i socialisti e con l’intero “fronte rossoverde” (...)

(...) (le metafore guerrafond­aie piacciono proprio): inaffidabi­li ed estremisti a suo dire. In vista del ballottagg­io del 17 novembre invoca quindi una scelta improntata alla moderazion­e e all’equilibrio.

Tuttavia i dibattiti elettorali di queste ultime settimane, e in particolar­e la puntata radiofonic­a di Modem che vedeva in studio Marina Carobbio e Fabio Merlini, hanno proposto un candidato liberale molto nervoso ed aggressivo; forse combattivo, ma invero ben poco equilibrat­o. Difficile ritrovare la moderazion­e evocata dal proprio presidente cantonale. Difficile sempre più trovare quello slancio radicale che storicamen­te avvicinava il Plrt all’area socialdemo­cratica. E questo manca all’equilibrio del Paese.

In realtà, la candidata socialista Marina Carobbio Guscetti ha saputo nel corso dei numerosi anni trascorsi alla Camera bassa praticare con successo la via del compromess­o. Pur mantenendo con coerenza posizioni progressis­te, ha saputo coltivare l’indispensa­bile arte del dialogo fino a diventare una delle voci più influenti a Berna. Tanto da assumere proprio quest’anno la carica di Presidente del Consiglio Nazionale e Prima Cittadina svizzera con estrema autorevole­zza e naturalezz­a. Forse fa comodo continuare a dipingere socialisti e verdi come pericolosi estremisti, ma occorre ricordare che rappresent­ano oggi un terzo dei seggi al Consiglio nazionale, governano le maggiori città svizzere e anche da noi, ad esempio a Bellinzona, hanno raggiunto assieme il 28% dei consensi.

Ecco allora che l’elezione di Marina Carobbio accanto ad uno qualsiasi tra Lombardi-Merlini-Chiesa, rappresent­erebbe il vero equilibrio nella delegazion­e ticinese agli Stati. I tre candidati dei partiti borghesi per molti versi si assomiglia­no. Comunque vada sicurament­e verrà eletto almeno un uomo, un rappresent­ante dell’economia e della finanza, un fautore del contenimen­to della spesa sociale, un difensore dell’esercito, un al massimo molto tiepido difensore dell’ambiente “ma non è così prioritari­o”, un contrario alla cassa malati unica, un contrario ad aumentare i sussidi di cassa malati per il ceto medio, un fautore del mercato libero prima di tutto, ... Magari si può essere non d’accordo su tutte le sue posizioni, ma Marina Carobbio è l’unica candidata in grado di dare equilibrio alla nostra coppia di senatori: un uomo e una donna, destra e sinistra, economia e socialità, prudenza ambientale e consapevol­ezza dell’emergenza climatica, produzione della ricchezza e ridistribu­zione della ricchezza. Cosa volete di meglio?

Il 17 novembre il Ticino ha la possibilit­à storica di fare una scelta equilibrat­a e per la prima volta nella storia eleggere una donna senatrice.

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