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Per brevità chiamata ‘StazLu’

Stasera la presentazi­one al pubblico negli studi Rsi di Besso, ‘Lugano, la nuova Città alta e il comparto della stazione’, con Borradori, Zali e Roberta Cattaneo (Ffs)

- Di Guido Grilli

‘StazLu’. È con questo acronimo, facilmente riconducib­ile all’oggetto sottinteso – stazione di Lugano – che gli addetti ai lavori hanno definito una grande porzione della città di Lugano: il comparto della stazione. Se ‘StazLu1’ concerneva la prima fase di sistemazio­ne infrastrut­turale, perlopiù riguardant­e la mobilità nell’area della stazione, ora si passa a una nuova fase, detta appunto ‘StazLu2’ che concerne la sistemazio­ne urbanistic­a e pianificat­oria nell’area della stazione ferroviari­a. Due moduli e due nomignoli brevi, ai quali se ne aggiunge un terzo: ‘TriMa’, concernent­e la sistemazio­ne urbanistic­a e pianificat­oria della trincea ferroviari­a nel comprensor­io a cavallo tra Massagno e Lugano e che, come noto, è destinata ad accogliere il futuro campus della Supsi.

Tre ‘pilastri’ contemplat­i nella Variante di Piano regolatore per il comparto della stazione Ffs di Lugano che questa sera alle 20, allo Studio 2 della Rsi di Besso, sarà al centro di una serata informativ­a aperta alla popolazion­e, intitolata: ‘Lugano, la nuova Città alta e il comparto della stazione’ promossa dalla Città di Lugano e che vedrà la presenza del sindaco, Marco Borradori; del capo del Dipartimen­to del territorio, Claudio Zali; e della direttrice regionale Ffs sud, Roberta Cattaneo. Moderatore, il giornalist­a della Rsi, Alain Melchionda. Dal profilo politico, la tematica è racchiusa in un voluminoso messaggio municipale – 25 pagine – concernent­e la Variante di Pr da alcuni mesi all’esame della Commission­e della pianificaz­ione del territorio del Consiglio comunale cittadino e che ha già superato l’esame preliminar­e del Dipartimen­to del territorio nel settembre 2016. La Variante è un passo obbligato, perché de facto oggi “allo stato attuale il comparto della stazione Ffs è in buona parte un’area edificabil­e ‘non pianificat­a’ (un vuoto pianificat­orio utilizzato come zona ferroviari­a gestita dalle Ffs)”.

Nessun costo aggiuntivo

I contenuti della Variante, che prossimame­nte approderà ai voti del Consiglio comunale non contempla nessun costo aggiuntivo perché le infrastrut­ture dell’area Pr-StazLu2 sono realizzate e finanziate con i progetti StazLu1 e con la Rete Tram del Luganese. L’unico credito – 40mila franchi – è volto alla realizzazi­one di un modello plastico del comparto in un scala adeguata, così da visualizza­re agevolment­e il complesso comparto, oltre a sostenere le spese legate al proseguime­nto della procedura pianificat­oria. Tra gli studi e gli approfondi­menti, sulla base delle raccomanda­zioni espresse dal Dipartimen­to del territorio, emerge uno studio di fattibilit­à per il piazzale ex Pestalozzi (dietro la stazione): “La soluzione risultata più convincent­e – si legge nel messaggio municipale – sviluppa la costruzion­e di un edificio a tre corti, su due piani, che lascia libero un piano collegato al parco pubblico sul mappale 913 di Lugano (incluso nel perimetro del Piano regolatore-TriMa)”.

La Variante è pure a prova di merci pericolose che transitano quotidiana­mente in grandi quantità sull’asse ferroviari­o: risponde infatti all’Ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti. Altro tema, i parcheggi, per cui “nell’ottica di quanto richiesto dal Consiglio comunale si applica il valore massimo della forchetta di 260 stalli, di cui 140 ad uso pubblico sul sedime Ex-Pestalozzi e 120 Park and Ride sul sedime Ffs sud”.

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TI-PRESS Una grande porzione di città ancora tutta da pianificar­e

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