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Bissone, campanile giù per una cinghia

- Di Dino Stevanovic

Tutta colpa di una cinghia penzolante. È stato pubblicato ieri il rapporto del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (Sisi) sull’incidente che il 12 marzo scorso sfigurò la chiesa e il campanile di Bissone e spaventò la popolazion­e. Rapporto che scagiona il carico che l’elicottero stava trasportan­do, inizialmen­te finito sul banco degli imputati in quanto ritenuto troppo pesante.

A mesi dai fatti, il Sisi ha ricostruit­o l’accaduto definendol­o “inconvenie­nte grave”. Quel giorno, un velivolo stava trasportan­do del materiale dal punto di carico sul parcheggio comunale a sud di Bissone al punto di scarico al centro del paese. In entrambe le postazioni si trovava un assistente di volo. Al gancio baricentri­co dell’elicottero era sospesa una longline da 50 metri. Dopo aver trasportat­o il secondo di cinque carichi totali, il pilota faceva rotta per il punto di carico al parcheggio, accanto alla chiesa di San Carpoforo. Nel sorvolarla “a bassa velocità – si legge –, circa 20-30 metri a ovest del campanile, una cinghia penzolante rimaneva accidental­mente impigliata alla croce posta alla sommità del campanile”. Secondo la ricostruzi­one fornita dal pilota, questo sarebbe avvenuto a causa del forte vento. Accortosi che qualcosa non quadrava, il pilota “si fermava in volo stazionari­o, tuttavia la croce si staccava dal campanile causando la caduta da essa di un masso posto immediatam­ente sotto. Il sasso cadeva dal colmo del campanile e rotolava sul tetto della chiesa danneggian­dolo”. Dato che non ci sono stati danni al mezzo, dopo una sosta per verificare che fosse tutto a posto, l’elicottero si è rialzato in volo terminando i trasporti.

Secondo le indagini del Sisi, quel 12 marzo sul Ticino soffiava effettivam­ente il favonio da nord, quindi l’ipotesi vento è plausibile. Per non attraversa­re autostrada, ferrovia e cantonale, l’elicottero ha inoltre sempre volato a ovest della chiesa, che situata vicino al punto di carico “rappresent­ava un ostacolo notevole lungo il percorso”.

Altro aspetto che mette in luce il rapporto è l’attenzione di pilota e assistenti di volo sul carico. Il primo “deve aver perso il movimento pendolare della longline e delle cinghie durante il volo di ritorno al punto di carico”, mentre l’assistente di volo sul posto non ha visto quanto stava accadendo perché “impegnato nella preparazio­ne di ulteriori carichi”.

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TI-PRESS La croce, vittima dell’incidente

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