Se non ora quando?
Prendendo spunto dall’interessante articolo di Marina Masoni “Il diritto di voto alle donne e l’edificio in costruzione”, apparso sul Cdt del 24 ottobre u.s., mi preme fare alcune brevi considerazioni al riguardo.
La Signora Masoni propone un’analisi critica, scevra da demagogia, sul percorso storico e a ostacoli avvenuto in Svizzera e in Ticino, durante il quale il genere femminile si è confrontato per costruire, “pietra dopo pietra l’edificio della parità”; edificio peraltro non ancora completato.
Verso la conclusione dell’articolo pone alcuni interrogativi sui tempi dei possibili cambiamenti, tra i quali: “… quando manderemo alla Camera dei Cantoni la prima rappresentante del Ticino?”. Per la verità, più che un interrogativo sembra un auspicio vista l’imminente chiamata alle urne per il ballottaggio. Abbiamo infatti l’opportunità, grazie alla disponibilità di una candidata seria, qualificata e perlopiù donna, nella persona di Marina Carobbio, che da anni si impegna con tenacia, coerenza e competenza sia per la parità di genere sia per difendere gli interessi, soprattutto delle fasce più deboli e per una migliore giustizia sociale, nonché per una notevole sensibilità verso i problemi ecologici e ambientali.
È quindi giunta l’ora per l’altra metà del cielo!
Come rileva la Federazione delle associazioni femminili Ticino… per evitare che la Camera dei Cantoni diventi un club maschile… non è solo una questione di parità, ma è soprattutto una questione di democrazia e di rappresentanza corretta della realtà”, occorre quindi che tutti i partiti si chinino con una seria riflessione ogni qual volta bisogna comporre le liste elettorali. Come pure i singoli cittadini quando si tratta di porre la scheda nell’urna.
E allora il 17 novembre è necessario che, indipendentemente dal partito di appartenenza, si vada a votare affinché per la prima volta nella storia del Canton Ticino, ci possa essere una rappresentante femminile alla Camera dei Cantoni, così da dare un contributo concreto e tangibile nella costruzione “pietra dopo pietra dell’edificio della parità”.