EDIZIONE 102 Fra eccellenze e scetticismo
Necessità di dialogo ed equilibrio
Lo scorso 18 ottobre 2019 Bellinzona ha ospitato la nostra 102esima Assemblea generale ordinaria. Appuntamento annuale che aggrega le aziende ticinesi per un momento di incontro privilegiato tra la nostra associazione mantello e gli associati. Con oltre 400 fra ospiti e delegati, in rappresentanza delle 44 associazioni di categoria affiliate alla CcTi e degli oltre 900 soci individuali, la 102esima Assemblea è stata l’occasione per ribadire alcuni concetti basilari del nostro operato e fare il punto sullo stato dell’economia cantonale. Durante i lavori assembleari alla Presidenza della Cc-Ti è stato confermato all’unanimità Glauco Martinetti. Nell’Ufficio presidenziale della Cc-Ti, composto da 21 membri, espressione di tutti i settori economici, sono stati nominati Roberto Bonfanti (settore dell’automobile), Alessandro Colombi (settore dell’editoria) e Didier Guglielmetti (settore dell’artigianato).
Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli uscenti Gianni Albertoni e Silvio Bizzini per la lunga militanza e il lavoro svolto nell’Ufficio presidenziale.
Nella parte di approfondimento tematico, è stata ribadita con convinzione l’esigenza degli imprenditori di poter dialogare con tutti gli attori della politica e della società, al fine di trovare convergenze nell’interesse dello sviluppo del cantone. Per fare questo occorre molto equilibrio da parte di tutti e l’auspicio è che anche al mondo imprenditoriale venga riconosciuta la credibilità che merita.
Sanzionando chi non rispetta le regole, come abbiamo sempre sottolineato, ma rispettando il lavoro della stragrande maggioranza degli imprenditori onesti che contribuisce alla crescita quantitativa e qualitativa del cantone. “Quello che manca oggi è la verità dei numeri” ha dichiarato il Presidente Glauco Martinetti, stigmatizzando il fatto che gli indicatori positivi sembrano quasi essere un elemento di fastidio, in un contesto che sembra quasi compiacersi delle vere o presunte notizie negative. I numeri che raccontano un’economia dinamica e dalle numerose caratteristiche positive non sono certo una verità assoluta, ma sottolineano un valore di un tessuto economico certamente non perfetto ma che si muove in linea con il livello della media svizzera e con quello di regioni considerate, in parte a torto, molto più competitive della nostra.
Collaborare per costruire
Grazie alla fruttuosa collaborazione fra la Cc-Ti e le autorità cantonali, come sottolineato dal Presidente del Consiglio di Stato, On. Christian Vitta, vi sono legittime speranze di poter contribuire in modo ancora più efficace all’ulteriore crescita dell’economia cantonale. Un esempio incoraggiante e recentissimo è la risposta positiva data dal Consiglio di Stato a un’interpellanza interpartitica che chiede l’eliminazione di taluni doppioni dell’amministrazione cantonale e quindi di burocrazia inutile che ostacola il lavoro delle imprese.
Un “gioco di squadra”, nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli, che necessita di prospettive sempre diverse, che tengano conto di molte sfaccettature, perché i problemi diventano sempre più complessi e l’illusione di poterli risolvere con ricette semplicistiche è un inganno che non possiamo permetterci.
La Cc-Ti si impegna su più fronti per garantire questa diversità di prospettive ed è peccato che questo non venga percepito né rispettato. Purtroppo, questa chiusura ideologica verso il mondo economico da parte di diversi attori della vita politica e sociale porta a ignorare molti elementi di grande rilevanza. Ad esempio, un’economia che ha saputo rimediare alla forte crisi che ha investito il settore bancario, mantenendo invariato il gettito fiscale, non può certo essere definita debole.
Nel contesto dell’intervento dell’ospite, il Professor Lino Guzzella del Politecnico federale di Zurigo (di cui potete leggere un’intervista dedicata), sono del resto chiaramente emerse le peculiarità del nostro territorio cantonale, che ha poco da invidiare ad altre realtà e che si caratterizza per una forte spinta innovativa.
Nel suo intervento Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha richiamato a memoria dei presenti i sei principi particolarmente significativi del noto decalogo di Abramo Lincoln, vero manifesto liberale sempre attuale:
- Non si può rafforzare il debole indebolendo il forte.
- Non si possono aiutare gli uomini piccoli abbattendo quelli grandi.
- Non si possono aiutare i poveri distruggendo i ricchi.
- Non si può elevare il lavoratore dipendente danneggiando il datore di lavoro.
- Non si possono costruire carattere e coraggio togliendo all’uomo la capacità d’iniziativa e la sua indipendenza. - Non si possono aiutare gli uomini in maniera permanente facendo per loro ciò che essi potrebbero o dovrebbero fare da soli.