Verso uno sport a zero emissioni
Il Circus vuole inquinare sempre meno. ‘In pista e fuori’, dice Chase Carey.
La F1 ha annunciato un piano «a effetto immediato» per ridurre le emissioni di CO2 prima del 2030. Inoltre, prima del 2025 intende organizzare eventi più rispettosi dell’ambiente. «Questa iniziativa concerne le monoposto, le attività in pista e il resto delle operazioni legate a questo sport», ha precisato la F1 in un comunicato. Si tratta di un piano che coinvolge pure la Fia, gli organizzatori dei Gp, le scuderie e gli sponsor. Il primo punto riguarda i motori. L’obiettivo è di proseguire nello sviluppo di motori ibridi, iniziato nel 2014, e di carburanti sostenibili... «Crediamo che la F1 possa continuare ad essere il capofila dell’industria dell’automobile e lavorare con settori dell’energia e dell’auto per produrre il primo motore ibrido a combustione interna a zero emissioni» ha sottolineato il presidente della Formula 1, Chase Carey. Secondo i numeri resi noti martedì, nel 2019 la F1 ha emesso 256’551 tonnellate di CO2, ma solo lo 0,7% è legato ai motori: il 7,3% è a carico di altre attività organizzate sul circuito (gare di supporto, consumo di energia, produzione tv, attività sponsor e Vip...), il 45% è causato dal trasporto dei materiali, il 27,7% dallo spostamento del personale e il 19,3% dal funzionamento degli uffici e delle fabbriche. «Per questo motivo sono previste misure atte ad assicurare l’adozione di una logistica e di mezzi di trasporto ultra efficienti, oltre che istallazioni, uffici e fabbriche funzionanti al 100% con energia rinnovabile».
Per quanto riguarda gli spettatori, entro il 2025 è prevista l’eliminazione delle materie plastiche non riutilizzabili, oltre allo sviluppo di metodologie di trasporto maggiormente rispettose dell’ambiente.