Al Palaroller l’esordio contro il Porto
L’esordio in Europa non è certo andato come sperato. A causa delle proteste scoppiate a Barcellona proprio nei giorni in cui era prevista la sfida contro il Noia, il Biasca non si è recato in Catalogna per motivi di sicurezza, e la federazione internazionale ha attribuito una sconfitta a tavolino per 10-0 con tanto di multa.
Sabato è quindi il giorno dell’esordio, contro il Porto. Come si prepara una partita del genere, con un divario così ampio tra le due formazioni? «Il Porto, mia ex squadra tra l’altro, è stata finalista lo scorso anno. Svolgeremo allenamenti più intensi del solito, il problema principale è la velocità d’esecuzione. Ognuno di noi è capace di fare ogni gesto tecnico. Nel contesto europeo, però, tutto viene fatto tre volte più velocemente. Ciò che noi facciamo in un secondo, i nostri avversari lo fanno in 30 centesimi. È semplicemente un’altra realtà che non è nemmeno paragonabile. Fanno molti più allenamenti, sono professionisti e dispongono delle migliori strutture. C’è un unico obiettivo realistico: cercare di limitare i danni e fare tesoro di questa esperienza per il prosieguo del campionato. Comunque vada, per noi e per i nostri tifosi, gli impegni di Eurolega saranno una festa».
Per una pista degna
Prima di concludere, Alberto desidera lanciare una sorta di appello. «Sono consapevole che forse servirà a poco, ma sarebbe davvero importante se si riuscisse a costruire una pista degna dei risultati che abbiamo raggiunto. La società, i giocatori e i tifosi si meritano una struttura più confacente. Attualmente a Biasca abbiamo la realtà sportiva con più persone al seguito. Ci siamo laureati campioni svizzeri e spero che, grazie a qualche sponsor e al sostegno delle autorità competenti, si riesca a fare, a livello di infrastrutture, lo stesso salto di qualità che a noi è riuscito sul campo. Molti bambini hanno aderito al progetto scuola roller, ed è giusto che i campioni del futuro possano disporre di una struttura più accogliente del Palaroller attuale».