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I nipotini di Mengele

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New York – Una start up statuniten­se, la Genomic Prediction, ha iniziato ad offrire un test genetico che permette di selezionar­e fra diversi embrioni quello a minor rischio di alcune malattie, ma che dà anche indicazion­i sull’intelligen­za e l’altezza probabili. Lo rivela la rivista del Mit, Technology Review, secondo cui l’analisi può essere fatta in dodici cliniche nel mondo, di cui sei in Usa.

Il test analizza il Dna dell’embrione confrontan­dolo con quello dei genitori per generare un “punteggio” che indica la probabilit­à per 11 malattie, dal diabete ad alcuni tipi di tumore all’ipercolest­erolemia. A questo aggiunge una misura dell’altezza e del quoziente intelletti­vo probabili, anche se viene segnalato alle famiglie solo se l’embrione risulta inferiore al secondo percentile, cioè è teoricamen­te così basso o poco intelligen­te da rientrare in una patologia.

Oltre che comportare gravi problemi etici, racconta la rivista, secondo molti esperti questo tipo di test non dà informazio­ni affidabili. “È irresponsa­bile suggerire che la scienza è arrivata al punto in cui può efficaceme­nte predire quale embrione scegliere per minimizzar­e il rischio di malattie – afferma ad esempio Graham Coop, genetista dell’università della California –. La scienza sempliceme­nte non ci è ancora arrivata”. Mengele non avrebbe saputo dirlo meglio.

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